v Le origini
v Che cosa è il
Rinnovamento Carismatico Cattolico
v La vita nei Gruppi del
RCC
v Come si entra nel
gruppo
v Come avviene la "
Preghiera di Effusione "
v Dio è Amore
v Invito d'Amore:libero
e gratuito
La Comunione nel
RCC (di Rosalba Franchi)
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Le origini
Gli inizi del Rinnovamento Carismatico Cattolico risalgono al 1967, due anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, che aveva mobilitato tutta la Chiesa, risvegliando attese e speranze e dando l'avvio al grande aggiornamento teologico, liturgico, ecumenico.Alcuni studenti e professori americani dell'Università di Pittsburg e poi Notre Dame (USA), cominciarono a sperimentare (in preghiera) fenomeni simili a quelli verificatesi nelle comunità apostoliche di cui parlano gli Atti degli Apostoli e le Lettere di San Paolo.
Fu una esperienza straordinaria ! Quei giovani scoprirono che quella rinnovata scelta di Gesù, come Signore della propria vita, favoriva un'apertura all'azione e ai doni dello Spirito Santo, sviluppava una nuova capacità di amare Dio e il prossimo, generava un nuovo amore per la Chiesa, li riavvicinava ai Sacramenti e dava loro una grande sete della preghiera e della Parola di Dio.
Questa scoperta grandiosa riempiva il loro cuore di gioia e di ringraziamento alla SS. Trinità. Era l'esperienza di una nuova effusione dello Spirito. Il Rinnovamento Carismatico Cattolico giunse in Italia nel 1970 con Padre Valeriano Gaudet, di origine canadese, oblato di Maria Immacolata, che fondò un Gruppo di lingua inglese presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Nell'autunno dell'anno seguente fondò poi il 1° Gruppo di lingua italiana presso la Parrocchia di S. Mauro Pascoli (diocesi di Cesena).
* * *
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico iniziò a diffondersi in tutta Italia, stimolato anche dalle celebrazioni del III Congresso Internazionale Carismatico Cattolico, tenutosi a Roma presso le Catacombe di S. Calisto, durante l'Anno Santo 1975. In quella occasione i 10.000 partecipanti provenienti da tutto il mondo e i 700 sacerdoti vennero accolti nella Basilica di San Pietro dal Papa Paolo VI che, in un memorabile discorso, offrì " cittadinanza ecclesiale " al Rinnovamento e ne affidò il compito di assistenza spirituale al Cardinale J.Leon Suenens. Impostata la fase organizzativa pionieristica, nel 1978 il RnS tenne a Rimini la 1^ Convocazione Nazionale, cui seguì la seconda nel 1979 e così di seguito, ogni anno, fino ad oggi, con un numero sempre crescente di partecipanti.
Che cosa è il Rinnovamento Carismatico Cattolico
E' un rituffarsi nel proprio battesimo, per prenderne profondamente coscienza e vivere una vita ad esso coerente.
E' una nuova relazione personale con Gesù vivo e risorto, che, accettato come Signore e Salvatore, trasforma la nostra vita, portando gioia, pace e amore.
E' la riscoperta della persona dello Spirito Santo, che ci vuole rinnovare con i suoi doni e carismi ordinari e straordinari, per farci vivere il clima di fede viva e di amore ardente delle prime comunità cristiane.
E' la scoperta della preghiera di lode semplice e spontanea di chi ha sperimentato l'amore di Dio e lo ringrazia con il cuore e con una gestualità che coinvolge tutta la persona.
E' sperimentare un crescente amore per la Parola di Dio capace di convertire il nostro cuore e produrre un reale cambiamento di vita.
E' una sensibilizzazione all'uso provvidenziale dei carismi, come ad esempio i carismi di guarigione, di profezia, di canto e preghiera in lingue.
E' una spinta all'evangelizzazione sull'esempio di Maria, con la fiamma viva dello Spirito Santo, dal quale nasce il coraggio della testimonianza e del servizio gioioso e gratuito per la diffusione del Regno di Dio.
E' una nuova relazione personale con Gesù vivo e risorto, che, accettato come Signore e Salvatore, trasforma la nostra vita, portando gioia, pace e amore.
E' la riscoperta della persona dello Spirito Santo, che ci vuole rinnovare con i suoi doni e carismi ordinari e straordinari, per farci vivere il clima di fede viva e di amore ardente delle prime comunità cristiane.
E' la scoperta della preghiera di lode semplice e spontanea di chi ha sperimentato l'amore di Dio e lo ringrazia con il cuore e con una gestualità che coinvolge tutta la persona.
E' sperimentare un crescente amore per la Parola di Dio capace di convertire il nostro cuore e produrre un reale cambiamento di vita.
E' una sensibilizzazione all'uso provvidenziale dei carismi, come ad esempio i carismi di guarigione, di profezia, di canto e preghiera in lingue.
E' una spinta all'evangelizzazione sull'esempio di Maria, con la fiamma viva dello Spirito Santo, dal quale nasce il coraggio della testimonianza e del servizio gioioso e gratuito per la diffusione del Regno di Dio.
Il Rinnovamento Carismatico, diffusissimo nel mondo - in 135 nazioni con un totale di circa 70 milioni di aderenti cattolici ! - non si presenta come un movimento vero è proprio, ma come una "corrente spirituale " dove non ci sono capi fondatori, né iscrizioni. Più che un movimento nella Chiesa, è Chiesa in movimento, è Chiesa viva, sospinta dal soffio dello Spirito Santo, che non finisce mai di stupire. Il Card. Suenens ha affermato che il Rinnovamento scomparirà quando questa grazia dello Spirito Santo avrà impregnato di sé tutte le comunità cristiane.
La vita nei Gruppi del RCC
Il RCC è costituito oggi in Italia da molti gruppi o comunità sparsi ovunque. Questi gruppi non vogliono essere totalizzanti, perciò non importa che una persona - sia laico o sacerdote o religioso - appartenga ad altre associazioni, proprio perché la garanzia dell'effusione è dono per tutti e, con essa, l'identità di ciascuno non viene mai messa in discussione, ma al contrario viene rafforzata e vivificata.
Lo Spirito Santo fa capire ai singoli, ai gruppi e alle comunità, la propria chiamata, offrendo i suoi doni di crescita e perfezione cristiana, secondo il piano di Dio.
Lo Spirito Santo fa capire ai singoli, ai gruppi e alle comunità, la propria chiamata, offrendo i suoi doni di crescita e perfezione cristiana, secondo il piano di Dio.
I gruppi del RCC non sono un luogo di rifugio per persone in cerca di gratificanti consolazioni, ma cenacoli di crescita spirituale, dove si sperimenta la potenza dello Spirito Santo per poi viverla con gioia nella propria vita di ogni giorno e comunicarla agli altri.
Come si entra nel gruppo
Non ci sono problemi di iscrizioni o di adesione formale. Tutti possono accedere liberamente alle riunioni che si svolgono settimanalmente. Per evitare però di trovarsi spaesati - fra gente sconosciuta che prega in un modo nuovo e con gestualità particolare - è opportuno chiedere notizie a persone che frequentano già il gruppo, o meglio ancora ai coordinatori del medesimo, che saranno ben lieti di dare a tutti il benvenuto e fornire le informazioni necessarie. Periodicamente il gruppo organizza per " i nuovi " il cosiddetto " Seminario di preparazione alla preghiera di effusione dello spirito santo ". Si tratta di sette o più incontri dedicati all'istruzione, alla riflessione e soprattutto alla preghiera. Durante questi incontri vengono presentati alcuni insegnamenti fondamentali della fede cristiana (l'amore di Dio, la salvezza, la vita nuova, i doni e i carismi, l'effusione dello Spirito, la crescita spirituale e la trasformazione in Cristo), con l'intento di farli calare nel cuore e nella vita quotidiana. Quando i partecipanti al seminario sono pronti, si organizza una giornata di ritiro spirituale per l'effusione dello Spirito Santo. A questa giornata partecipa tutto il gruppo e vengono invitati anche gruppi vicini.
Come avviene la " Preghiera di Effusione "
Benchè sia un momento di fondamentale importanza e sia circondato da una grande attesa, in realtà si tratta di una cosa molto semplice. Un gruppetto di fratelli e sorelle, che hanno già ricevuto l'effusione, pregano su ciascuna persona, imponendo le mani e invocando lo Spirito Santo.
Non si tratta evidentemente di un sacramento. Forse si può avvicinare a un sacramentale. E' semplicemente una preghiera fatta nel nome di Gesù e fondata sulle sue promesse.
Egli, infatti, ha detto :
" Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro " (Mt.18,20) ;
" Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo concederà" (Gv.15,16);
" Il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono" (Lc.11,13).
Gli effetti di questa preghiera sono sorprendenti, ma non uguali per tutti, in quanto dipendono anche dalla disposizione interiore dei singoli. Tra i doni di questo incontro personale con Dio si evidenziano la pace e la gioia che inondano l'anima e aprono spontaneamente alla lode.
Per molti l'effusione diventa l'inizio di una vera vita cristiana posta sotto la signoria di Gesù Cristo, per altri è una nuova ondata di grazia, una riscoperta gioiosa della propria vocazione. Per tutti è come immergersi di nuovo nelle acque del battesimo, godere di essere figli di Dio, templi vivi dello Spirito Santo e valide membra del Corpo di Cristo, la Chiesa.
Così rinnovati dalla grazia della preghiera di effusione e fortificati dallo Spirito Santo con i doni, virtù e carismi, i cristiani si impegnano sempre di più a servire la Chiesa nell'esercizio dei vari ministeri.
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Dio è Amore
DOBBIAMO SAPERE CHE DIO CI AMA PERCHE’ NOI SIAMO STATI CREATI DALL’AMORE , SIAMO CREATI PER L’AMORE.
SE NON C’E’ AMORE NASCERANNO TUTTI I PROBLEMI E LE DIFFICOLTA’
DELLA VITA.
DELLA VITA.
NOI SIAMO PORTATI AD AMARE PERCHE’NEL PROFONDO DELLA NOSTRA
ANIMA C’E’ INCESSANTE IL SUO RICHIAMO E CHE CI DESIDERA COME
SPOSI PER RIEMPIRCI DEL SUO AMORE.
ANIMA C’E’ INCESSANTE IL SUO RICHIAMO E CHE CI DESIDERA COME
SPOSI PER RIEMPIRCI DEL SUO AMORE.
ESSO CI CHIAMA INCESSANTEMENTE INDIPENDENTEMENTE DALLA NOSTRA RISPOSTA.
NELL’EPISODIO DELL’UOMO RICCO IL VANGELO DICE: GESU’ FISSATOLO
LO AMO'.
LO AMO'.
DIO CI AMA DI CONTINUO SE ACCETTIAMO IL SUO AMORE COMINCIA LA
NOSTRA MISSIONE QUELLA DI ESSERE SPOSI CON LUI.
NOSTRA MISSIONE QUELLA DI ESSERE SPOSI CON LUI.
SE L’UNIONE TRA DUE FIDANZATI RISULTA PERFETTA CON IL MATRIMONIO A MAGGIOR RAGIONE DEVE AVVENIRE TRA NOI E IL SIGNORE .
ALLORA COME POSSIAMO DIRE DI AMARE DIO SE NON DESIDERIAMO DI ESSERE UNITI A LUI PER SEMPRE?
IL SUO AMORE INCONDIZIONATO NON SI ARRENDE A NULLA NEPPURE
DINANZI AI NOSTRI PECCATI ,L’AMORE DIVINO E’ L’UNICO AMORE CHE
NON SI SPEGNE E NON CI ABBANDONA MAI .
DINANZI AI NOSTRI PECCATI ,L’AMORE DIVINO E’ L’UNICO AMORE CHE
NON SI SPEGNE E NON CI ABBANDONA MAI .
ED ALLORA SE SIAMO PRONTI AD ABBANDONARCI COMPLETAMENTE A
LUI AD OFFRIRGLI LA VITA COME FECE MARIA ALLORA COMPRENDEREMO
COSA VUOL DIRE ESSERE SUOI SPOSI PERCHE’ LA FEDELTA’ A LUI CI
PRESERVA DA OGNI MALE, CI RENDE FORTI NELLO SPIRITO,CI RENDE
PURI,CON LUI ATTRAVERSEREMO LA NOSTRA VITA NELLA BUONA E
NELLA CATTIVA SORTE NELLA SALUTE E NELLA MALATTIA,
NELLA GIOIA E NEL DOLORE.
LUI AD OFFRIRGLI LA VITA COME FECE MARIA ALLORA COMPRENDEREMO
COSA VUOL DIRE ESSERE SUOI SPOSI PERCHE’ LA FEDELTA’ A LUI CI
PRESERVA DA OGNI MALE, CI RENDE FORTI NELLO SPIRITO,CI RENDE
PURI,CON LUI ATTRAVERSEREMO LA NOSTRA VITA NELLA BUONA E
NELLA CATTIVA SORTE NELLA SALUTE E NELLA MALATTIA,
NELLA GIOIA E NEL DOLORE.
Invito d'Amore:libero e gratuito
SE VUOI FARE QUESTA ESPERIENZA,
SE VUOI APRIRTI AD UN INCONTRO PERSONALE CON DIO,
ASSAPORARE IL DOLCE ABBRACCIO DEL PADRE,
SPERIMENTARE GESÙ NELLA TUA VITA,
APRIRTI ALL'AZIONE DELLO SPIRITO SANTO,
VIENI A PREGARE IN UN GRUPPO DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO,
NON DICIAMO CHE SIA L'UNICA STRADA,
MA CHE E' UN SENTIERO CHE SICURAMENTE PORTA AL SIGNORE, SOLO CHE NOI LO DESIDERIAMO CON TUTTO IL NOSTRO CUORE.
“Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano”. (Gv 10,28)
La comunione nel RCC
Quando pronunciamo la
parola “comunione”, il secondo termine che ci sale alla mente è “accoglienza”,
che ci rimanda alla parola “amore fraterno”. Qui subito sentiamo salire dal
cuore le ferite ricevute di non accoglienza, di non comunione vissute nel
nostro quotidiano come anche sentiamo agitarsi dentro la nostra mente motivi
reali o apparenti di lamentela per scarsa comunione fraterna che ci fanno sentire
poco amati. Troppo spesso cerchiamo negli altri una perfezione “compiuta” che è
presente solo in Dio e utilizziamo come strumento di discernimento le nostre
emozioni che ci portano spesso a perdere di vista per quale vera e autentica
vita siamo creati e amati.
Siamo chiamati alla
vita spirituale cioè a “impregnare” della presenza dello Spirito Santo tutto
ciò che siamo, corpo – mente – anima – cuore e tutto ciò che facciamo durante
le nostre giornate in qualsiasi luogo e per qualsiasi attività. In questo
consiste accogliere una relazione intima, confidenziale con il Signore che
prendendoci per mano ci conduce a vivere in comunione con noi stessi e la
nostra verità, con i fratelli e con Dio Padre.
La comunione ha un
doppio aspetto: quello verticale con il Padre e quello orizzontale con i
fratelli. Non possiamo dire di amare Dio che non vediamo se non amiamo i
fratelli che vediamo. La manifestazione concreta della comunione è la relazione
e noi sappiamo molto bene che chi crea la comunione è lo Spirito Santo, terza
Persona della Trinità.
“La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio Padre e la
comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.” II Col. 13,13
Questa comunione è
una realtà spirituale dichiarata eterna e non una realtà sentimentale circoscritta.
Chi si lascia invadere dalla ricerca e dall’accoglienza di Dio può davvero
sperimentare il primo miracolo d’Amore che lo Spirito Santo compie, così come
certamente accade a noi: “ E’ lo Spirito Santo a creare comunione con Dio e
quest’opera ci conduce a una dimensione più ampia che è la stessa comunione di Gesù Cristo!” .
Non si tratta soltanto della comunione con Gesù ma di Gesù che si
rivela attraverso il Vangelo, Lieto annuncio.
Tutto ciò che è in Gesù, tutto ciò che è di Gesù, tutto ciò che gli
appartiene così come tutti quelli che gli appartengono e sono una cosa sola con
Lui, costituisce la sua eredità e fa parte della sua comunione data a noi.
La comunione fraterna autentica dunque è una conseguenza della
ricerca di comunione con il Padre in cui è inclusa la comunione con la
chiesa/comunità.
Se ciascuno di noi
cerca nella chiesa, nella comunità ciò che si trova solo in Dio, la Perfezione,
non riuscirà ad amarla e continuerà a vagare di santuario in santuario, di
comunità in comunità, di parrocchia in parrocchia che non significa camminare
nello Spirito. Questo vagare insoddisfatti “senza fissa dimora” , senza la Luce
dello Spirito che ci indica nel concreto la nostra via di beatitudine, non
ricopre il senso che Gesù dona attraverso il suo “essere senza fissa dimora”.
Ci sono due tendenze
che ci possono portare a un errato discernimento: “Idealizzare” la comunità,
ristretta o allargata, o “formalizzare” la comunità.
La chiesa come la comunità
è impregnata di umanità ed è in cammino con tutti i limiti di chi è ancora
impegnato in un’esperienza terrena ma che vuole tendere a “non essere del mondo
ma nel mondo”. Chi idealizza la chiesa o la comunità rimarrà sempre deluso e
Dio non vuole che qualcosa si sostituisca a Lui ma che tutto dia Gloria a Lui!.
Chi invece vuole
formalizzare la chiesa/comunità oppone un ostacolo alla guida concreta e
profetica dello Spirito Santo e chi decide di vestirsi di “formalismo” sceglie
un modo per nascondere a se stesso e agli altri la propria tiepidezza
spirituale..vado a Messa e sto in ginocchio, ho fatto la mia parte ... La
tiepidezza è quell’atteggiamento interiore che ritarda, o addirittura
impedisce, la decisione di vivere in “pienezza” che non significa non essere
salvati ma non essere felici.
La comunione con Dio
si fonda sulla Luce che rivela ciò che è buono e autentico secondo il suo
Pensiero Sapiente ed è realizzata dall’azione dello Spirito che non costringe
ma invita.
E’ sempre una questione di scelta da che parte stare!
“se diciamo che abbiamo comunione con Lui e camminiamo nelle
tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo
nella Luce come Egli è nella Luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro e il
sangue di Gesù, Suo figlio, ci purifica da ogni peccato.” I Giov. 1, 6-7
Gesù ci ha lasciato
un comandamento chiaro “amatevi gli uni
gli altri come Io vi ho amato” Giov 15,12 - e Lui vero Dio e vero uomo non ha dato spazio alla tiepidezza
spirituale ed è stato sempre perseverante.
Certo perché la
comunione fraterna richiede perseveranza e molto spesso lo spirito di menzogna
pur di opporsi alla realizzazione della vera comunione, spinge sulle
circostanze faticose della nostra esistenza per farci desistere
..stanchezza..distanza.. lavoro … che cosa ci vai a fare …. pettegolezzi …
lettura errata di un comportamento di altri che sono un mistero per noi e non
sappiamo quali battaglie sta attraversando ..
In AT 2,42 è scritto “ erano perseveranti
nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel
rompere il pane e nelle preghiere.” Bisogna esserci non basta il
pensiero!
La comunione non è
un’iniziativa di chi crede in Dio, non è stata inventata dall’uomo! Noi
di Iniziativa di Comunione nel RCC non dobbiamo “inventare qualcosa” ma
vivere l’azione dello Spirito dandogli spazio . Nostra è la responsabilità
di “conservare l’unità con il
vincolo della pace” Ef. 4,1-6 quella pace vera di Gesù che ci spinge a
costruire il regno di Dio sulla terra con la nostra testimonianza di un
percorso di crescita nello Spirito. Pace che non significa assenza di confronto
educato, di scambio di opinioni rispettoso, di condivisione anche nella
diversità. Pace che non significa adottare il sistema del “si è sempre fatto
così” restando nel villaggio delle relazioni apparenti, di comodo, per
interessi di cui si è più o meno consapevoli come quando ragionando a tavolino
si dice “ma si andiamo a quell’appuntamento così si parla di Iniziativa”,
..politica niente altro che politica ..
Gesù, che è Luce per
i nostri passi, camminava nella Luce e non aveva alcuna paura di scelte
radicali nonostante la persecuzione, unica croce di cui ci parla nel Vangelo.
Lui agiva sempre dando risposte d’Amore ma senza tradire la Verità. Quindi ciò
che mette a rischio la pace autentica va eliminato in forza dell’autorità di
Cristo e non per ragionamenti puramente umani.
Noi non siamo
semplicemente dei “compagnoni” e non ci siamo neppure scelti nella maggioranza
delle persone ma Cristo ci ha scelti uno per uno facendoci dono gli uni per gli
altri e ha pagato con il suo Sangue per ciascuno di noi, non poteva fare di
più!. Noi siamo fratelli, terreno quello della fratellanza dove esercitare
umiltà, mansuetudine, pazienza, sopportandoci e supportandoci a vicenda poiché
siamo un sol Corpo un sol Spirito, chiamati alla nostra vocazione mediante il
cammino carismatico, il più adatto a noi.
Una comunità, come la
chiesa in generale, è creata per un progetto chiaro: adorare e amare Dio
Padre, evangelizzare e prendersi cura del popolo di Dio, rendendo visibile al
mondo il suo vero Volto per la conoscenza di Cristo e per intercessione di
Maria. Una comunità “anziana” come dovrebbe essere la nostra al XV anno di
vita, non può vivere per se stessa , “magari e dico magari”, aggrovigliandosi
sulla lamentela per ciò che non funziona, sul piangersi addosso per ciò che non
si riesce a modificare, continuando “dico magari” a puntare lo sguardo su ciò che non si giudica buono (giudicare
che non significa discernere) piuttosto
che guardare al buono, preoccupandoci
più della zizzania o presunta zizzania, che del grano in crescita.
Rendere visibile il
vero Volto del Padre vuol dire imitare l’unico Maestro, l’unico Esempio,
il nostro Gesù dei Vangeli che ci parla di beatitudini, di misericordia.
Non siamo parte di
“Iniziativa di Comunione” perché apparteniamo a una organizzazione nazionale o
perché agiamo sotto l’azione di una bandiera o perché siamo un club esclusivo!
Lo scopo del nostro
riunirci non è dimostrare qualcosa a qualcuno rischiando di essere considerati
un contro-altare nel panorama delle comunità carismatiche! Siamo qui per
dichiarare la scelta delle nostre comunità di percorrere la via della
purificazione, guarigione e liberazione in Gesù e di servire il prossimo per una
comunione di Vita e non per sterile dottrina.
Nella I lettera ai
Corinzi dove San Paolo parla di carismi, leggiamo la parola “Pneumaticos” che
significa “uomo spirituale” e non “charismaticos”. La nostra vocazione è
diventare persone che agiscono mediante
lo Spirito e vivono secondo il carisma ricevuto per grazia e non per
merito.
Preghiamo allora
perché Dio ci doni la “visione” di ciò che è il suo progetto su di noi e su
Iniziativa di Comunione e perché ci doni, mediante il nostro “Si”, la forza di
realizzarlo. Preghiamo e sosteniamoci per essere capaci di vivere la comunione
tra noi, in contemplazione del Volto di Cristo!.
Il Rinnovamento
Carismatico non soltanto è un’opportunità per la chiesa di riscoperta ed
esercizio dei carismi come nelle prime comunità cristiane ma è anche strumento
di comunione tra tutti i cristiani (anche i non cattolici). Infatti regala un punto d’incontro
comune nella Fede che pone l’accento sullo Spirito Santo e la sua forza. Nella
chiesa non è una novità ma è una presa di coscienza!
Noi sappiamo bene che il Rinnovamento Carismatico deriva
dall’esperienza dei pentecostali ma è anche vero che i Padri conciliari,
durante il concilio Vaticano II (punto di discussione:La ricomposizione dell’unità fra tutti i cristiani) hanno sottolineato come la chiesa orientale è da sempre
sensibile al ruolo dello Spirito Santo. Il Rinnovamento Carismatico è strumento di evangelizzazione
ecumenica e a maggior ragione comprendiamo l’importanza della comunione in
questo contesto che allarga la nostra visione. Oltre i nostri “confini”
comprendiamo come sia necessario accogliere forza e coraggio apostolico,
indipendentemente da tutte le nostre fragilità. L’invito che il Signore fa oggi
qui, è a non puntare lo sguardo su ciò che ci divide ma su ciò che ci unisce.
Non dobbiamo temere chi ancora guarda a Iniziativa con sospetto lasciandoci
distrarre dal vero progetto ma purifichiamo la storia di questa nostra comunità
allargata, con la nostra personale benedizione, lasciando emergere tutto il
buono che è posto qui fin dall’eternità. Tutto questo non per ripulirci l’abito
perché chi ci osserva da lontano non abbia nulla da criticare o per dimostrare
chissà quale bravura ma per indossare “concretamente l’abito nuovo” per noi
stessi, aprendoci all’accoglienza e per essere testimoni capaci di vera pace
con l’unica spada del Vangelo. Alleluia! Per non ripetere il solito banale
errore di chi si mette addosso una denominazione per sentirsi al sicuro davanti
agli uomini, dimenticando di aggiungere made in Gesù .. io sono del
Rinnovamento nello Spirito, io sono di Comunione e Liberazione, io di Azione
Cattolica … . io sono carismatico …. quasi fosse un passaporto!.
Saremo felici, beati
quando potremo dire personalmente “ non sono più io che vivo ma Cristo vive in
me” e lo saremo contemporaneamente quando la nostra comunità potrà testimoniare
il Cristo vivente.
La comunione non
s’impone, si sceglie e i frutti vanno a beneficio dell’intero popolo di Dio.
Non serviranno più slogan vincenti, non servirà sfruttare l’immagine di grandi
e famosi nomi di laici come del clero, perché sarà la Luce di Gesù ad attirare
le genti e chi verrà lo farà per la comunione senza la pretesa di un cospicuo
cache o del miglior albergo con vista sul panorama.
Non avremo bisogno di conquistare nessuno con un abito inamidato e
rigido ma più ci lasceremo conquistare in semplicità di cuore da Gesù
e più non saremo mai soli.
Alleluia!
Rosalba Franchi