Circa il Padre Nostro





INDICE

Vangelo secondo Matteo 6, 5-15
Il Padre nostro spiegato nel Catechismo della Chiesa Cattolica,n. 2765
Meditiamo il Padre nostro
Non dire Padre…
Dico Padre…
Il “Padre Nostro”detto da Dio o, meglio, il  “ Figlio Mio
La PAROLA si fa Preghiera, preghiera-riflessione sul Padre nostro
Il Padre nostro per ottenere santi sacerdoti.
Chiedete e vi sarà dato Lc 11,5-13.

 

Vangelo secondo Matteo 6, 5-15

Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini.                                   In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.                                                       Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.                                Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.                                                                                                                            Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.                                                                                                         Voi dunque pregate così: 

 

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. 
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
 Parola del SIGNORE


Il Padre Nostro

Il Padre Nostro, sintesi di tutto il Vangelo , è la "preghiera del Signore" per
eccellenza, perché insegnataci da Cristo stesso (Catechismo della Chiesa Cattolica,n. 2765) in risposta alla richiesta dei suoi discepoli:
«Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1).
Esempio di perfetta armonia, nel Padre Nostro non solo vengono domandate tutte le cose che possiamo rettamente desiderare, ma anche nell'ordine in cui devono essere desiderate: cosicché questa preghiera non solo insegna a chiedere, ma plasma anche tutti i nostri affetti (San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 83, a. 9).
Un primo approccio al Padre Nostro ci porta a considerare il susseguirsi di tre
impegni e tre richieste, con i quali l'uomo si impegna prima ad essere come secondo la volontà di Dio e poi chiede quel che occorre per le sue necessità materiali e spirituali:
    L'impegno alla testimonianza: sia santificato il tuo nome
    L'impegno alla fedeltà: venga il tuo regno
    L'impegno all'amore: sia fatta la tua volontà
    La richiesta del sostegno di Dio: dacci oggi il nostro pane quotidiano
    La richiesta del perdono dei peccati: rimetti a noi i nostri debiti
    La richiesta della Salvezza: non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male
Il Padre Nostro è una preghiera tanto mirabile quanto forse data per scontata,
recitata forse ogni giorno, ma spesso frettolosamente. Per questo un secondo
approccio non può che condurci in un viaggio che ci avvicina al Padre Nostro parola per parola.

Padre
Sin dalla sua prima parola, Cristo mi introduce in una nuova dimensione del rapporto con Dio. Egli non è più solo il mio "Dominatore", il mio "Signore" o il mio "Padrone" nostro. È mio Padre. E io non sono solo servo, ma figlio. Mi rivolgo dunque a Te, Padre, con il rispetto dovuto a Colui che è anche quelle cose, ma con la libertà, la fiducia e l'intimità di figlio, consapevole di essere amato, fiducioso anche nella disperazione e nel mezzo della schiavitù del mondo e del peccato. Lui, il Padre che mi chiama, in attesa del mio ritorno, io il figliol prodigo che tornerà a Lui pentito.

nostro
Perché non solo Padre mio o dei "miei" (la mia famiglia, i miei amici, il mio ceto sociale, il mio popolo,...), ma Padre di tutti: del ricco e del povero, del santo e del peccatore, del colto e dell'illetterato, che tutti chiami instancabilmente a Te, al pentimento, al Tuo amore. "Nostro", certamente, ma non confusamente di tutti: Dio ama tutti ed ognuno singolarmente; Egli è tutto per me quando sono nella prova e nel bisogno, è tutto mio quando mi chiama Sé con il pentimento, la vocazione, la consolazione. L'aggettivo non esprime un possesso, ma una relazione con Dio totalmente nuova; forma alla generosità, secondo gli insegnamenti di Cristo; indica Dio come comune a più persone: non c'è che un solo Dio ed è riconosciuto Padre da coloro che, mediante la fede nel Suo Figlio unigenito, da Lui sono rinati mediante l'acqua e lo Spirito Santo. È la Chiesa questa nuova comunione di Dio e degli uomini
(CCC, 2786, 2790).

che sei nei Cieli
Straordinariamente altro rispetto a me, eppure non lontano, anzi ovunque
nell'immensità dell'universo e nel piccolo del mio quotidiano, Tua mirabile
creazione. Questa espressione biblica non significa un luogo, come potrebbe essere lo spazio, bensì un modo di essere; non la lontananza di Dio, ma la sua maestà e pur se Egli è al di là di tutto è anche vicinissimo al cuore umile e contrito (CCC, 2794).

sia santificato il tuo nome
Sia cioè rispettato ed amato, da me e dal mondo intero, anche attraverso di me, nel mio impegno a dare il buon esempio, a condurre il Tuo Nome anche presso chi ancora non lo conosce veramente. Chiedendo sia santificato il tuo nome entriamo nel disegno di Dio: la santificazione del Suo nome, rivelato a Mosè e poi in Gesù, da parte nostra e in noi, come anche in ogni popolo e in ogni uomo (CCC, 2858).
Quando diciamo: "Sia santificato il tuo nome", eccitiamo noi stessi a desiderare che il nome di lui, ch'è sempre santo, sia considerato santo anche presso gli uomini, cioè non sia disprezzato, cosa questa che non giova a Dio ma agli uomini
(Sant'Agostino, Lettera a Proba).

venga il tuo regno
Si compia nei nostri cuori e nel mondo la Tua Creazione, la Beata Speranza, e torni il nostro Salvatore Gesù Cristo! Con la seconda domanda la Chiesa guarda
principalmente al ritorno di Cristo e alla venuta finale del regno di Dio, ma prega anche per la crescita del regno di Dio nell'«oggi» delle nostre vite (CCC, 2859).
Quando diciamo: "Venga il tuo regno", il quale, volere o no, verrà senz'altro, noi eccitiamo il nostro desiderio verso quel regno, affinché venga per noi e meritiamo di regnare in esso (S. Agostino, ibid.).

sia fatta la tua volontà
Che è volontà di Salvezza, anche nella nostra incomprensione delle Tue vie. Aiutaci ad accettare la Tua volontà, riempici di fiducia in Te, donaci la speranza e la consolazione del Tuo amore e unisci la nostra volontà a quella del Figlio Tuo, perché si compia il Tuo disegno di salvezza nella vita del mondo. Noi siamo radicalmente incapaci di ciò, ma, uniti a Gesù e con la potenza del Suo Santo Spirito, possiamo consegnare a Lui la nostra volontà e decidere di scegliere ciò che sempre ha scelto il Figlio suo: fare ciò che piace al Padre (CCC, 2860).

come in cielo, così in terra
Perché il mondo, anche attraverso di noi, Tuoi indegni strumenti, sia plasmato ad imitazione del Paradiso, ove sempre viene fatta la Tua volontà, che è vera Pace, Amore infinito ed eterna Beatitudine nel Tuo volto (CCC, 2825-2826).
Quando diciamo: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra", noi gli
domandiamo l'obbedienza, per adempiere la sua volontà, a quel modo che è adempiuta dai suoi angeli nel cielo. (S. Agostino, ibid.).

Dacci oggi il nostro pane quotidiano
Pane nostro e di tutti i fratelli, superando il nostro settarismo e i nostri
egoismi. Dacci il vero necessario, nutrimento terreno per il nostro sostentamento, e liberaci dai desideri inutili. Sopra ogni cosa donaci il Pane di vita, Parola di Dio e Corpo di Cristo, Mensa eterna preparata per noi e per molti fin dall'inizio dei tempi (CCC, 2861).
Quando diciamo: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", con la parola oggi
intendiamo "nel tempo presente", in cui o chiediamo tutte le cose che ci bastano
indicandole tutte col termine "pane" che fra esse è la cosa più importante, oppure chiediamo il sacramento dei fedeli che ci è necessario in questa vita per conseguire la felicità non già di questo mondo, bensì quella eterna. (S. Agostino, ibid.).

rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori
Imploro la Tua misericordia, conscio che essa però non può giungere al mio cuore, se non so perdonare anch'io ai miei nemici, sull'esempio e con l'aiuto di Cristo. Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono (Mt 5,23) (CCC, 2862).
Quando diciamo: "Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori", richiamiamo alla nostra attenzione che dobbiamo chiedere e fare per meritare di ricevere questa grazia (S. Agostino, ibid.).

e non ci indurre in tentazione
Non abbandonarci in balìa della strada che conduce al peccato, lungo la quale, senza di Te, saremmo perduti. Tendi la mano e afferraci (cfr Mt 14,24-32), inviaci lo Spirito di discernimento e di fortezza e la grazia della vigilanza e della perseveranza finale (CCC, 2863).
Quando diciamo: "Non c'indurre in tentazione", ci eccitiamo a chiedere che,
abbandonati dal suo aiuto, non veniamo ingannati e non acconsentiamo ad alcuna
tentazione né vi cediamo accasciati dal dolore (S. Agostino, ibid.).

ma liberaci dal male     
Insieme a tutta la Chiesa Ti prego di manifestare la vittoria, già conseguita da
Cristo, sul «principe di questo mondo» che si oppone personalmente a Te e al Tuo
disegno di Salvezza, perché Tu possa liberarci da chi tutta la Tua Creazione e tutte le Tue creature ha in odio e tutti vorrebbe veder persi con sé, ingannando i nostri occhi con velenose delizie, fino a che per sempre il principe di questo mondo sarà gettato fuori (Gv 12,31) (CCC, 2864).
Quando diciamo: "Liberaci dal male", ci rammentiamo di riflettere che non siamo
ancora in possesso del bene nel quale non soffriremo alcun male. Queste ultime
parole della preghiera del Signore hanno un significato così largo che un cristiano, in qualsiasi tribolazione si trovi, nel pronunciarle emette gemiti, versa lacrime, di qui comincia, qui si sofferma, qui termina la sua preghiera (S. Agostino, ibid.).

Amen.
E così sia, secondo la Tua volontà (CCC, 2865).
 
♥ Ora iniziamo semplicemente a meditare la preghiera più bella che Gesù ci ha insegnato: il Padre Nostro.

PADRE NOSTRO, tu sei nostro Padre, il nostro creatore,
 a te dobbiamo la nostra vita e la nostra salvezza. Se tu non ci avessi voluto noi ora non saremmo qui. Ma hai desiderato per noi il dono della vita come un padre e una madre che desiderano avere un figlio, così tu hai voluto me.

CHE SEI NEI CIELI, sei in cielo ma anche con me al mio fianco sempre o ovunque. Tu spesso dimostri la tua presenza ma sono io a non volerla cogliere, a rifiutarla. Tu Re del cielo e del Paradiso è nel tuo regno che attendi me, tuo figlio

SIA SANTIFICATO IL TUO NOME
: sia sempre lode a te Dio Padre! Perdona se qualche volte nominiamo il tuo nome invano, non siamo consci in quei momenti di ciò che diciamo e del valore che ha per noi la Tua invocazione.

VENGA IL TUO REGNO: aspettiamo nostro Padre che Tu ci dona la Tua pace e la Tua salvezza mentre siamo ancora in cammino su questa terra per poterti raggiungere nel Tuo regno Celeste.

SIA FATTA LA TUA VOLONTA’
: io so che come un padre dona solo le cose migliori a suo figlio, così tu Padre Santo fai con me, ecco perché io con amore filiale desidero che la tua volontà sia sempre sopra la mia e che nulla possa deviarla dal bene che desideri per me. Aiutami Padre ad annullarmi per il tuo amore per me.

COME IN CIELO E COSI’ IN TERRA
: tu sei il Creatore Divino dell’Universo e tutte le tue creature ti rendano Lode e Gloria, così è già in cielo e così sarà sulla terra quando con la venuta del tuo amatissimo unigenito figlio Gesù Cristo, il male verrà definitivamente sconfitto e l’amore regnerà anche sulla terra come nei cieli.

DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO
: ti chiediamo o Padre di sostenere ogni giorno il nostro corpo e il nostro spirito perché ogni giorno abbiamo bisogno del tuo aiuto senza del quale ritorneremmo ad essere polvere. Tu sai Padre Celeste cosa necessitiamo per vivere e proprio perché la vita è il tuo più grande dono per noi, ti domandiamo di accogliere con amore paterno le nostre richieste d’aiuto e di provvedere a loro come tu desideri secondo la Tua Santa volontà

E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI
: perdona o Padre amatissimo le nostre mancanze, le nostre superficialità, i nostri peccati e le nostre debolezze che ci impediscono di arrivare a te come la nostra anima desidera, ma presi dalla vita e dalle sue tentazioni, spesso ci dimentichiamo che noi tue creature siamo state da Te create per poter essere da Te amate, e con i nostri peccati ti rifiutiamo

COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI: non sempre riusciamo a perdonare i nostri fratelli, ma è questo quello che desideriamo fare, anche se a volte affoghiamo nella rabbia e nel rancore il nostro più nascosto amore per loro. Noi ti preghiamo Padre di perdonarci come noi tentiamo di fare con i nostri fratelli

E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE: ti preghiamo Padre potente di liberarci dalle tentazioni del male che ci riporta troppe volte alla nostra misera umanità. Siamo tuoi figli fragili e sperduti in questa terra troppo preziosa il cui mistero della creazione e della vita è un concetto troppo profondo da comprendere per noi. La nostra fragilità ci rende vulnerabili al nemico e noi ti preghiamo di donarci la forza e il tuo Santo aiuto per combatterlo.

MA LIBERACI DAL MALE
solo se ti avremo sempre vicino nostro Signore nulla potrà nuocerci e nulla potrà allontanarci da te. Aiutaci a cercarti e ad amarti come tu vuoi Padre!

AMEN


Non dire PADRE se ogni giorno non ti comporti da figlio.

Non dire NOSTRO se vivi isolato nel tuo egoismo.

Non dire CHE SEI NEI CIELI se pensi solo alle cose terrene.

Non dire SIA SANTIFICATO IL TUO NOME se non lo onori.

Non dire VENGA IL TUO REGNO se lo confondi con il tuo successo materiale.

Non dire SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ se non l'accetti quando è dolorosa.

Non dire DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO se non ti preoccupi della gente che ha fame, che è senza cultura e mezzi per vivere.

Non dire RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI se conservi rancore contro tuo fratello.

Non dire NON INDURCI IN TENTAZIONE se hai intenzione di continuare a peccare.

Non dire LIBERACI DAL MALE se non prendi posizione contro il male.

Non dire AMEN se non prendi sul serio le parole del Padre Nostro!»



Il testo è suggestivo, fa riflettere e suscita emozioni.

Però lascia intendere che il Padre Nostro sia una faccenda per chi è quasi perfetto

(non posso dire questa preghiera, se non ne sono degno),

 mentre in realtà è il grido di un mendicante.

Si potrebbe parafrasarla così:




“Dico PADRE proprio perché vorrei comportarmi da figlio,
 ma ogni giorno distolgo lo sguardo da Te.

Dico NOSTRO perché ho bisogno che Tu mi liberi 
dall’isolamento nel mio egoismo.

Dico CHE SEI NEI CIELI perché se dipendesse 
da me penserei solo alle cose terrene.

Dico SIA SANTIFICATO IL TUO NOME perché con le mie 
sole forze non so onorarTi.

Dico VENGA IL TUO REGNO perché altrimenti finisco 
con il  desiderare solo il mio successo materiale.

Dico SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ perché ho una paura 
maledetta della sofferenza, e senza il Tuo aiuto non potrei 
mai accettare le circostanze quando sono dolorose.

Dico DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO 
perché senza di Te non riuscirei nemmeno ad accorgermi della 
gente che ha fame, che è senza cultura e mezzi per vivere.

Dico RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI perché il mio sforzo

non basta quando mi ringhia dentro il rancore contro mio fratello.

Dico NON INDURCI IN TENTAZIONE perché senza la 
Tua Presenza non farei altro che continuare a peccare.

Dico LIBERACI DAL MALE perché da solo non ho il coraggio 

di prendere posizione contro il male.

Dico AMEN perché prendo sul serio il mio viscerale bisogno di Te”

                                                                     
                                                                                 (Anonimo)



Il “Padre Nostro”detto da Dio o, meglio, il  “ Figlio Mio


Figlio mio, 

che stai sulla terra

e ti senti preoccupato,

confuso, disorientato,

solo, triste ed angosciato.

Io conosco perfettamente il tuo nome

e lo pronuncio benedicendolo, 

perché ti amo, e ti accetto così come sei.

Insieme costruiamo il Mio Regno,

del quale tu sei Mio erede

e in esso non sarai solo

perché Io sono in te,

come tu sei in Me.

Desidero che tu faccia

sempre la Mia volontà, 

perché la Mia Volontà

è che tu sia umanamente felice.

Avrai il pane quotidiano…

non ti preoccupare!

Però ricorda, non è solo tuo,

ti chiedo di dividerlo

sempre con il tuo prossimo, 

ecco perché lo do a te,

perché so che sai che è per te

e per tutti i tuoi fratelli…

Perdono sempre le tue offese,

anzi ti assolvo

prima che le commetta, 

so che le commetterai,

però so anche, che a volte,

è l’unico modo che hai per imparare,

crescere e avvicinati a Me,

alla tua vocazione…

Ti chiedo solo che

 in egual modo, 

perdoni te stesso

e perdoni coloro

che ti feriscono…

So che avrai tentazioni e

Sono certo

che le supererai…

Stingimi la mano,

aggrappati sempre a Me,

ed Io ti darò

il discernimento e la forza

perché ti libero dal male…

Non dimenticare

mai che Ti Amo

da prima che tu nascessi,

e che ti amerò

oltre la fine dei tuoi giorni,

perché sono in te…

come tu sei in Me…

Che la Mia benedizione

scenda e rimanga su te

sempre

e che la Mia Pace

e l’Amore eterno

ti accompagnino sempre…

Solo da Me potrai ottenerli

e solo Io posso darteli perché…

Io sono l’Amore e la Pace!

                                                                 Dio, il Padre tuo.



La PAROLA si fa Preghiera

O Gesù, tu vuoi che io creda fermamente
che Dio agisce nei miei confronti
come fa un padre verso i suoi figli.
mi inviti a contare,
sulla sua bontà enza limiti,
ad avere fiducia nel suo amore.
Se considero normale che un amico
soddisfi le richiese dell’amico
e un padre ascolti le invocazioni del figlio,
perché alcune volte dubito
che Dio si prenda cura di me?
E’ forse meno buono di un amico
o meno interessato di un padre?
Grazie, o mio Dio,
perché in Gesù mi hai rivelato
il tuo volto di Padre.
Tu sei il Padre mio, il Padre di tutti,
il Padre nostro:
tutti gli uomini sono figli tuoi
e miei fratelli.
“Sia santificato il tuo nome”:
che tutti ti riconoscano come Dio e Padre.
Tanti signori e poteri mi opprimono.
“Venga il tuo regno”,
venga il giorno in cui tu, o Padre,
sarai l’unico Signore della mia vita
e del mio cuore.
Guarda le mie mani vuote
rivolte verso di te
tese a sfiorare il tuo volto!
Amen
                                (Canio Calitri) 



Il Padre nostro per ottenere santi sacerdoti.

Padre nostro che sei nei cieli, Tu hai promesso di non lasciarci orfani (Gv 14,18).        
Continua ad essere presente in mezzo a noi nella persona di ministri santi e santificatori.               
Sia santificato il tuo nome mediante il ministero dei sacerdoti che, rivestiti del sacerdozio di Cristo, ti facciano conoscere ed amare da tutti i popoli.                                                                 
Venga il tuo regno, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace, perché tutte le creature, liberate dalla schiavitù della corruzione, possano partecipare alla gloriosa libertà dei tuoi figli (Rom 8,21)                                                                   
Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Tu vuoi che “tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2,4). Continua a mandare alla tua Chiesa i ministri che insegnino agli uomini le verità che sono via al cielo.                                                   
Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Non lasciar mai mancare chi spezzi il pane del Vangelo, alimento del corpo e dello spirito e apra a noi i tesori della vita divina.                                      
Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori Tu hai dato agli apostoli il potere di rimettere i peccati (Gv 20,23): manda alla tua Chiesa sacerdoti che, con il Sacramento della Penitenza, riconciliano i peccatori con Dio e con la Chiesa.                             
Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male Perdona le nostre colpe, allontana da noi i meritati castighi e fa’ che, per la predicazione dei tuoi ministri, ogni uomo ascolti la tua voce che chiama ad amare e a fare il bene e a fuggire il male.  



Chiedete e vi sarà dato

Poi disse loro: "Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli:
"Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho
nulla da offrirgli", e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!"
(Lc 11,5-13).