Archivio Preghiere anno C


Archivio Preghiere anno C


1^ Domenica di Avvento

La Preghiera
da Sdp 443

Se questo mondo crolla non ci piangeremo addosso, o Gesù.
Sappiamo che sulle sue macerie fioriranno i cieli nuovi
e la terra nuova che tu ci hai annunciato,
e noi desideriamo entrare in quel giorno
che non avrà tramonto.
Del resto, come possiamo ignorare tutto ciò
che procura dolori e disagi inauditi
a tante uomini e tante donne?
La sofferenza dei piccoli,
la fame di intere popolazioni,
lo sfruttamento sistematico dei piccoli e dei poveri
bussano quotidianamente
alla porta della nostra coscienza
e ci inducono a non dormire sonni troppo tranquilli,
ci spronano a rimboccarci le maniche
per diminuire gli scandali,
provocati dalla durezza del nostro cuore.
Se questo mondo finisce
dobbiamo essere pronti
per quel gran giorno, Gesù.
Ecco perché tu c’inviti
a vegliare senza addormentarci,
a rimanere desti e pronti
per non essere trovati impreparati.
Ecco perché tu ci chiedi
di esaminare attentamente
gesti e parole, scelte e decisioni
in attesa del tuo ritorno nella gloria.
AMEN!


Immacolata Concezione

La Preghiera
da Sdp 443

Tu l’hai preparata, o Dio,
a diventare la Madre del tuo Figlio
e l’hai sottratta a quel potere del peccato
di origine cui noi, invece, siamo strappati
per la morte e resurrezione del tuo Figlio.
In Maria tu ci manifesti
la forza e la determinazione del tuo amore:
perché tu non hai lasciato nulla al caso,
pur di realizzare il tuo disegno di salvezza.
In lei, Maria, tu ci riveli cosa accade quando la tua grazia
non trova resistenza e viene pienamente assecondata
dalla libera volontà di una creatura.
In Maria tu ci sorprendi
con la sua fiducia e la sua disponibilità a tutta prova,
perché mette la sua vita nelle tue mani,
senza chiedere di poter capire fino in fondo
le conseguenze della sua scelta.
Attraverso Maria tu ci doni Gesù,
il tuo stesso Figlio, venuto a prendere la carne di un uomo
per condividere in tutto
la nostra esistenza, fuorché nel peccato.
Attraverso Maria tu realizzi le antiche promesse
e dimostri di essere tenacemente attaccato
alle tue creature, per le quali
prepari un avvenire di gioia.
Con Maria, l’immacolata,
tu ridesti la nostra speranza
e apri i nostri cuori alle meraviglie dello Spirito.
AMEN!


2^ Domenica di Avvento

La Preghiera
da Sdp 443

L’antica parola dei profeta
non si è persa nelle nebbie della storia,
non si è smarrita nei meandri
delle complesse vicende umana
Venuta da Dio, essa mantiene intatta
tutta la sua forza, la sua efficacia
e sta per giungere a compimento.
Tu, il Figlio di Dio, hai assunto la carne di un uomo
e la tua missione sta per cominciare.
Ecco perché il Battista riceve una parola da gridare
alta e forte, senza paura, per ridestare le coscienze,
per smuovere i cuori sulla via della conversiona
Attraverso di te, Gesù,
Dio visita il suo popolo:
una grazia inimmaginabile,
un dono stupendo da non rifiutare,
da non lasciar passare invano.
In gioco è la salvezza,
una salvezza offerta a tutti
a patto che l’accolgano
e volgano la loro esistenza
in modo deciso verso l’inviato di Dio.
Ecco perché è il tempo della determinazione:
ostacoli e impedimenti
devono essere tolti di mezzo,
dislivelli e burroni
domandano di essere colmati:
nulla deve impedirci d’incontrarti!
AMEN!


3^ Domenica di Avvento

La Preghiera
Da SdP 443

E’ questa domanda, Gesù,
il segno evidente che si è disposti
a cambiare vita, a convertirsi,
a deporre decisioni e comportamenti
che ci erano abituali: “Cosa dobbiamo fare?”
Ed è attraverso la voce del Battista
che tu oggi ci conduci sulle strade
che portano a celebrare il tuo Natale.
Sono i percorsi della solidarietà:
scopriamo che quando abbiamo
più del necessario
è di coloro che mancano di beni indispensabili,
di cibo, del vestito, della casa...
Sono le vie della giustizia e della legalità:
scegliamo di essere cittadini onesti,
che pagano le tasse,
e fanno la loro parte senza sotterfugi,
che onorano con impegno
le mansioni del loro lavoro.
Sono i sentieri della non-violenza,
lungo i quali si cammina disarmati e senza difese,
rinunciando ad approfittare
del proprio sapere, del proprio ruolo,
della propria ricchezza
per assoggettare il debole di turno,
per infierire sull’emigrato,
per sfruttare l’ingenuo.
AMEN!


4^  Domenica di Avvento

La Preghiera
da Sdp 443

Benedetta è Maria, la Madre tua, Gesù.
Benedetta per la sua fede:
ha accolto la proposta di Dio
che veniva a sconvolgere la sua esistenza,
i suoi progetti, i suoi disegni sul futuro.
Si è fidata totalmente di Lui,
e si è detta pronta a fare la sua volontà.
Benedetta per la sua prontezza
nel venire a vedere il segno
che le è stato offerto:
Elisabetta, la donna anziana e per giunta sterile,
sta per dare alla luce un figlio,
ed è già al sesto mese.
Benedetta per la sua generosità
nell’ accorrere in aiuto
della sua parente ormai prossima al parto:
la “serva del Signore” non si nega
alle umili incombenze
e ai piccoli servizi che alleviano tanti disagi.
Ma benedetta soprattutto Maria
perché porta in grembo te, Gesù,
il dono più grande che Dio fa agli uomini:
Benedetta perché è l’Arca della Nuova Alleanza,
davanti alla quale il Battista
danza di gioia e di esultanza
nel grembo di sua madre,
lui che ti annuncerà agli uomini.
AMEN!


Santa Famiglia

La Preghiera
da SdP 443

Non sei più un bambino, Gesù,
quando Maria e Giuseppe
ti conducono con loro al Tempio del Signore
Per il tuo popolo e per la legge sacra
tu sei ormai maggiorenne e responsabile
delle tue azioni davanti a Dio e agli uomini.
Ed è per questo che non puoi ignorare
la missione ricevuta dal Padre.
Nella sua casa tu ti trovi perfettamente a tuo agio,
per nulla imbarazzato dai maestri,
esperti conoscitori della Bibbia,
che ascolti ed interroghi,
senza presunzione e senza timori,
seduto in mezzo a loro,
giovane per età, ma portatore di un’esperienza unica di Dio
perché sei il suo Figlio, l’amato.
E quando vieni rimproverato
per l’ansia e per l’angoscia di cui sei stato causa,
la tua risposta è meravigliata:
il legame col Padre tuo, infatti,
non è forse in cima ai tuoi pensieri,
alle tue azioni, ai tuoi sentimenti?
In ogni caso, tu accetti i tempi diversi
della tua vita di uomo:
torni a Nazaret e ti sottometti
all’autorità di Giuseppe e Maria,
impegnato a crescere in sapienza, età e grazia,
per prepararti alla tua missione.
AMEN!


Epifania del Signore

La Preghiera 
da SdP 444

Ecco, c'é una domanda che si portano da molto tempo,
e hanno percorso tanta strada per trovare qualcuno
che sia in grado di fornire una risposta adeguata.
Ecco, c'é un interrogativo che abita la loro esistenza
da quando hanno visto quella stella splendere
nel firmamento con un chiarore inedito.
Ecco, c'é una richiesta che tiene desto il loro desiderio
perchè hanno sacrificato tutto pur di venire a capo
di una ricerca che li ha condotti lontano dalle loro case:
"Dov'é colui che é nato, il Re dei Giudei?".
Poche parole, fatte apposta sembra,
per destare sconcerto e turbamento in chi
non attende nulla anche se custodisce,
suo malgrado, un'indicazione precisa,
e anche in chi teme, in ogni caso,
quel nuovo che invece rallegra tutti i poveri della terra,
 tutti coloro che scrutano la natura
e la storia in cerca di una traccia.
Dona, Signore Gesù,
a tutti i magi, di ieri e di oggi,
la gioia indicibile di incontrarti
e vedere il tuo volto.
AMEN! 

Battesimo del Signore

La Preghiera
da Spd 444

L’attesa è terminata, Gesù,
il momento è finalmente giunto:
ora la tua missione comincia.
Per questo, infatti, tu sei venuto,
ed è con la forza dello Spirito che ci vieni incontro:
con uno spirito di misericordia per risollevare e guarire,
con uno spirito di saggezza per insegnarci a leggere
questa nostra storia tormentata
e offrirci strade nuove che non tradiscono le promesse.
Tu vieni con uno spirito di mitezza e pazienza,
disposto a cercarci nelle regioni della nebbia e del disorientamento,
pronto ad offrirci quel perdono smisurato
che fa di noi creature nuove
e a strapparci risolutamente
ad ogni schiavitù, ad ogni catena.
A guidarti è solo l’amore, un amore senza limiti,
che traboccherà da ogni gesto e da ogni tua parola.
E’ lo stesso amore che il Padre
da sempre ha riversato su di te
e di cui ora tu fai dono all’umanità.
E’ quell’amore che, solo,
può cambiare il corso delle vicende umane,
offrendo a chi lo desidera un fuoco perenne
che accende l’esistenza e la possibilità
di attingere alla fonte eterna della vita.
AMEN !

2^  Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 444

Nonostante i nostri preparativi,
nonostante i nostri calcoli e le nostre sagge previsioni,
accade inevitabilmente, o Gesù, 
che venga a mancare qualcosa di essenziale.
In quel frangente non ci resta
che rivolgerci a te, o Gesù,
perchè da soli non potremmo far fronte alle difficoltà.
Le nostre energie hanno un termine
e le nostre risorse si esauriscono:
i nostri progetti, affidati solo alle nostre capacità
sono votati al fallimento.
Anche quel giorno a Cana,
la festa di nozze stava per finire in modo piuttosto miserevole.
Com'è possibile continuare, privi di quel segno di benedizione,
di fecondità e di gioia rappresentato dal vino?
Il tuo intervento, Gesù,  permette al banchetto di continuare, 
ma non in un qualche modo qualunque,  solo con un vinello di recupero.
Tu ci offri il vino buono, il vino migliore, 
proprio quando pensiamo che tutto stia per finire male:
così ci dimostri che vale la pena fidarsi interamente di te.
 AMEN !


3^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 444

Gesù, tu sei venuto a portare un Vangelo,
un lieto annuncio che rallegra
tutti coloro che attendono
e invocano un cambiamento decisivo
nella loro esistenza.
Ecco perché i tuoi primi destinatari sono proprio i poveri:
quelli che non hanno nulla da difendere, 
né proprietà né confini
e neppure gruzzoli consistenti.
E non possono contare neppure su se stessi
perché non ce la fanno nemmeno ad andare avanti,
tanto pesano i carichi sulle loro spalle.
Ecco perché tu ti rivolgi ai prigionieri,
a quanti si trovano privati
della loro libertà, incatenato ai loro debiti,
schiacciati da una situazione impossibile.
Ecco perchè indirizzi la tua Parola
a tutti coloro che soffrono,
condannati a vivere di elemosina
perchè privati d'un bene essenziale
come la vista, l'udito, il movimento.
Tu dichiari che per ogni creatura,
ma soprattutto per queste, 
si apre un anno di grazia:
Dio prende nelle sue mani la loro sorte, 
le loro fatiche e i loro dolori e trasforma
la loro oppressione in libertà e pienezza di vita.
AMEN !


4^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 444

Porti un Vangelo, un annuncio di gioia,
di guarigione, di liberazione e di speranza:
e allora, Gesù, perché ti rifiutano,
perché ti scacciano dal loro paese?
Hai già offerto dei segni, 
ne parlano tutti i villaggi vicini, 
e loro stessi riconoscono le parole di grazia
che escono dalla tua bocca:
e allora perché ti riservano 
un trattamento così duro?
Forse perché pretendono che Dio
si comporti secondo le loro attese
e faccia arrivare qualcuno
che appartiene ad una famiglia nobile
o alla casta sacerdotale, 
o comunque alla cerchia dei potenti...
E invece il Messia sei proprio tu, 
tu che hai passato trent'anni 
in mezzo a loro, 
senza segnalare la tua presenza
con fatti straordinari e imprese mirabolanti, 
tu che conosci -come ognuno di essi-
la dura legge del lavoro, le avversità e la penuria, 
tu che hai condiviso con loro
la preghiera nella sinagoga, 
ma anche la fatica quotidiana, 
le gioie e le speranze, i lutti e i dolori.
Ed è per questo che, paradossalmente, 
ti rifiutano
Perché sei vicino a loro, uno di loro...
AMEN !

5^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 444

Del lago conoscono tutto:
le zone pescose e le improvvise burrasche,
le correnti e le anse tranquille, 
i venti che lo percorrono 
e il sole che picchia sulla testa.
Conoscono la soddisfazione di tornare 
a riva con le reti piene,
e la delusione che afferra 
quando si è faticato una notte intera 
senza portare a casa nulla.
Sanno che non bisogna insistere
quando s'incappa 
in una giornata sfortunata
e che bisogna attendere 
momenti migliori.
Eppure quel giorno tu, o Gesù, 
che di mestiere sei falegname,
chiedi a Pietro di riprendere il largo,
e solo perchè tu glielo hai domandato,
egli accetta, 
confidando solamente 
sulla tua parola, in te...
Pietro rinuncia alla sua esperienza,
a quello che gli hanno insegnato
tanti anni a fare il pescatore, 
e si trova davanti ad una pesca sorprendente 
e a una proposta che disorienta:
"diventerai pescatore di uomini!".
Un progetto che, per ora,
rimane misterioso e piuttosto oscuro,
ma che comporta immediatamente 
un distacco da tutto per seguire te, o Gesù.
E' l'esperienza di ogni singolo discepolo,
ed è il miracolo 
con cui dobbiamo fare i conti:
la pesca abbondante 
non è tutto merito nostro,
noi ci siamo solo fidati di te...
AMEN !


Mercoledì delle Ceneri

La Preghiera
da SdP 445

Signore nostro Dio,
eccoci all'inizio della strada
fatta di digiuno ricco di cordialità, 
di preghiera intensa e fraterna, 
di carità attenta alle necessità dei fratelli.
Eccoci all'inizio della strada
che condurrà fino alla gioia di Pasqua:
oggi un po' di cenere sui nostri capelli, 
domani l'acqua della salvezza.
Donaci di vivere questo tempo nell'incontro intimo con Te
attraverso l'ascolto della tua Parola
e la preghiera.
Donaci anche di manifestare
il nostro desiderio di conversione
con gesti concreti al servizio
dei tuoi figli e nostri fratelli.
Donaci infine di vivere questo tempo
partecipando attivamente
alla vita della comunità.
Allora questi giorni
faranno sorgere la tua presenza
sui nostri cammini
dove ci chiama il tuo Spirito, 
segno del tuo amore donato agli uomini
per i secoli dei secoli.
AMEN !


1^ Domenica di Quaresima

La Preghiera
da SdP 445

E' lo Spirito a guidarti, Gesù,
mentre affronti la missione 
che il Padre ti ha affidato.
Ed è lo Spirito che ti conduce
proprio nel deserto, luogo di tentazione.
Lì dove Israele ha imparato
a fidarsi di Dio, del suo Liberatore,
anche tu farai i conti con la solitudine, 
con la fame e la sete, 
con la radicale povertà 
della condizione umana
e sceglierai di essere il Messia
secondo il cuore del Padre.
Le attese della gente si faranno sentire
e tu dovrai decidere 
se assecondarle o rifiutarle, 
se rimanere fedele al progetto di Dio
o cercare la popolarità, il consenso, 
la strada facile dei miracoli, 
dei gesti spettacolari,
dei mezzi abbondanti a tua disposizione.
Nel deserto tu accetti
di fidarti interamente del Padre,
di mettere la tua esistenza nelle sue mani,
senza reti di protezione, 
senza corsie privilegiate.
Sarai disarmato e non ricorrerai
ad esibizioni di forza,
sarai mite e senza il sostegno
del denaro, del potere, della cultura.
Sarai libero, e, quindi, 
capace di donare amore a tutti,
senza preclusioni e senza sospetti,
senza pregiudizi e senza limiti.
AMEN !

2^ DOMENICA DI QUARESIMA

La Preghiera
da SdP 445

Li hai chiamati con te, o Gesù,
perché vedano la tua gloria.
Perché siano coperti dall'ombra di Dio.
Un'esperienza forte, la loro,
e talmente bella che vorrebbero
fermarsi per sempre in quel luogo.
Ma quella per te è solo una tappa:
c'è una meta al tuo viaggio 
ed è Gerusalemme,
perché lì deve compiersi 
il disegno del Padre.
C'è un esodo da compiere, 
un passaggio doloroso e difficile:
una prova terribile ti attende
e tu non ti tiri indietro, 
vuoi andare sino in fondo.
Pietro, Giacomo e Giovanni 
dovranno ricordarsi, 
in quei frangenti drammatici,
quanto è accaduto sul monte.
Quando sembrerà che Dio stesso
ti abbia abbandonato, 
quando il fallimento apparente
li porterà a dubitare e ad avere paura,
allora li soccorrerà quando 
hanno visto e inteso,
allora sarà la tua Parola
a guidarli e a portarli alla luce.
Sì, tu sei il Figlio di Dio, l'eletto, 
colui che sta per donare la sua vita, 
con un'offerta totale completa, 
senza nulla per sé.
AMEN !

3^ Domenica di Quaresima

La Preghiera
 da SdP 445

Oggi come allora siamo subito pronti
a lasciarci afferrare
dalle prime pagine dei quotidiani, 
dai titoli a carattere di scatola
e dalle notizie che aprono 
i telegiornali della sera.
E neanche a farlo apposta, Gesù, 
a colpirci sono sempre le disgrazie, 
i fatti luttuosi, i crimini efferati.
Così subito affiorano tante domande, 
tanti perché e non manca mai chi si chiede
cosa faccia Dio in simili frangenti, 
perché non  interviene a portare aiuto.
Una reazione naturale, 
ma anche un modo più o meno scoperto
per evitare il problema autentico, 
per ignorare il rischio incombente, 
quello che può davvero rovinare 
la nostra esistenza.
Sì, per te, Gesù, più pericolosa
di un atto di violenza e di ritorsione, 
più degna di attenzione 
di un incidente improvviso,
è la nostra reticenza a convertirci, 
a cambiare vita.
Il tempo che abbiamo a disposizione
non è infinito: ha un termine.
Ecco perché tu ci supplichi
di non rimandare ulteriormente
questa decisiva operazione.
AMEN !


4^ Domenica di Quaresima

La Preghiera
da SdP 445

 Se hai raccontato questa parabola, Gesù,
è perché vuoi obbligarci a metterci 
nei panni del personaggio più scomodo: 
il figlio maggiore.
E' vero: siamo pronti ad apprezzare
il gesto del Padre che accoglie
con tenerezza quel figlio scapestrato, 
affamato, scalzo e cencioso, 
che torna a casa.
Quale padre su questa terra
sarebbe pronto ad offrire 
una misericordia così smisurata?
Certo, dietro quell'amore
tu ci fai intravedere
la bontà illimitata del Padre 
che sta nei cieli!
Ma non puoi fare a meno 
di farci toccare con mano 
anche la nostra ribellione
di fronte ad un comportamento simile.
Non siamo disposti a far festa
ad un fratello che ha buttato via
in poco tempo e in modo avventato
le proprietà di famiglia.
Non siamo pronti a dimenticare
il dolore che ha provocato, 
il danno che ha causato.
E non rinunciamo ad accampare
i nostri diritti e i  nostri meriti,
la diversità che ci separa da lui, 
perché, in fondo, 
abbiamo un animo piccino,
da servi più che da figli!
AMEN !


5^ Domenica di Quaresima

La Preghiera
 da SdP 445

 Quel giorno, Gesù, si illudevano
di averti messo all'angolo:
in un caso come nell'altro, 
non ne saresti uscito
senza prestare il fianco a grosse critiche.
Una condanna avrebbe dimostrato
che in fondo giudicavi come gli altri
e applicavi la legge senza fiatare.
Un'assoluzione ti avrebbe attirato
l'accusa di essere un lassista,
che impunemente infrangeva 
la legge del Signore.
Tu rinvii a loro la terribile decisione:
se hanno tanto amore per 
i comandamenti di Dio,
si assumano la responsabilità
di lanciare le prime pietre, come testimoni.
Lanci loro, però, un avvertimento preciso,
che oggi raggiunge anche noi:
badino bene ad esaminare attentamente
la loro coscienza
perché non si può condannare qualcuno
per amore della Legge, 
se la si è calpestata impunemente
commettendo dei peccati.
E' così che liberi quella donna
dal cerchio dei suoi accusatori
e le doni la possibilità 
di un percorso nuovo,
di un'esistenza segnata per sempre
dalla misericordia di Dio.
AMEN!


Domenica delle Palme

La Preghiera
da SdP 445

Hai sempre accuratamente evitato
le manifestazioni di entusiasmo:
non volevi alimentare equivoci
sulla tua identità e sulla missione 
che hai ricevuto dal Padre.
Ora, invece, non t'importa 
se qualcuno avrà da ridire:
sei a Gerusalemme ed è lì 
che si compirà il disegno di Dio.
Ti attende un passaggio oscuro
di sofferenza e di morte, 
prima di conoscere la Resurrezione.
Ecco perché accogli le parole e i gesti
con cui la folla dei discepoli 
ti esprime la sua gioia.
Sì, in te hanno riconosciuto
il Messia atteso, l'Inviato di Dio, 
che viene nella mitezza, non con la forza,
per salvare, non per condannare, 
per liberare, non per giudicare.
Avanzi su di un asino che, decisamente, 
non è una cavalcatura di trionfo.
Avanzi disarmato, sapendo bene
che dovrai lottare contro la cattiveria, 
contro accuse ingiuste, soprusi e scherni, 
contro insulti e violenze.
I  poveri, in ogni caso, lodano Dio
per la buona novella che hai portato
e che apre un futuro di pace e di giustizia, 
perché la storia non è 
nelle mani di un potente di turno, 
ma in quelle tenere e sicure di Dio.
AMEN !


PASQUA DI RESURREZIONE

La Preghiera
da SdP 446

Quel mattino la prima ipotesi
è quella di Maria Maddalena:
"Hanno portato via il Signore dal sepolcro
e non sappiamo dove l'hanno posto!".
Siamo ancora nell'orizzonte 
del venerdì santo,
nel dolore del lutto, 
di fronte ad una morte ineluttabile, 
ad una sconfitta cocente.
Tutto si è svolto così rapidamente!
La tua cattura, Gesù, nell'orto degli ulivi, 
il tuo giudizio e la tua condanna, 
l'esecuzione sul Calvario, 
il tuo corpo deposto in un sepolcro 
in tutta fretta, 
mentre incombe il riposo del sabato:
nel cuore non c'è posto 
che per la tristezza e lo sgomento...
Quel mattino, quando Pietro e Giovanni
si recano di corsa al sepolcro, 
li attende una tomba vuota, 
i teli posati per terra, 
il sudario avvolto in un luogo a parte:
ed è proprio lì che il cuore di Giovanni, 
l'apostolo amato, 
si apre alla resurrezione e alla fede.
Ti ha seguito Giovanni, fino in fondo...
Proprio lui, il più giovane, 
è rimasto con te, vicino a te, 
fino ai piedi della croce,
assieme alla Madre tua...
E ora, lui che si è lasciato 
guidare dall'amore, 
considera l'accaduto con occhi diversi
e riconosce l'azione di Dio.

2^ Domenica di Pasqua

La Preghiera
da SdP 446

La tua morte non è stata
un incidente di percorso,
da dimenticare presto
nel fulgore della resurrezione.
Quel passaggio angusto e terribile
non è un evento da cancellare
in fretta dalla memoria.
Ecco perché tu non esiti
a mostrare ai tuoi discepoli
le mani segnate dai chiodi, 
il fianco squarciato dalla lancia.
Sì, tu sei proprio il Crocifisso:
colui che hanno visto 
innalzato sul Calvario,
con il corpo deturpato
dalla pena della flagellazione, 
abbandonato e schernito da tutti.
Il soffio divino con cui trasmetti
il dono dello Spirito
è quello che ti ha condotto
ad amare fino in fondo
e a sconfiggere la morte, 
proprio quando essa s'illudeva 
di averti per sempre nelle sue mani.
La pace che trasmetti
è il frutto del tuo sacrificio, 
una pace a caro prezzo, pagata col sangue,
con l'offerta della tua vita.
Permetti che anch'io, come Tommaso,
mi abbandoni a te e ti dica.
"Mio Signore e mio Dio!".
AMEN ! 


3^ Domenica di Pasqua

La Preghiera
da SdP 446

Sono tornati sul lago, Gesù, 
là dove tutto è cominciato.
Sono tornati al loro mestiere
dal momento che la prospettiva
di essere pescatori di uomini
sembra del tutto svanita
con la tua morte sulla croce.
Sono tornati alle reti e alle barche,
con il cuore gonfio di tristezza
e gli occhi incapaci di leggere
quanto è accaduto nel mattino di Pasqua,
pronti a mettere in movimento le mani,
a provare la fatica ben conosciuta, 
pur di far tacere le pene dell'anima.
Ed è lì che tu li raggiungi,
al termine d'una notte senza fortuna,
mentre guadagnano la riva a mani vuote,
senza aver pescato nulla.
A loro tu avanzi una proposta ardita:
"Tornate al lago, gettate di nuovo le reti!"
Ed essi ti ascoltano, anche se il loro
sembra un gesto disperato e senza senso.
Solo allora, 
quando le reti si riempiono di pesci,
il grido di Giovanni squarcia
le tenebre in cui sono immersi.
E' lui a riconoscerti per primo, 
ma è Pietro a buttarsi in acqua 
per venirti incontro.
A lui, che ti ha rinnegato, 
tu chiedi di suggellare
con una triplice dichiarazione d'amore
la missione che gli affidi.
AMEN !


4^ Domenica di Pasqua

La Preghiera
da SdP 446

Tu non sei un pastore qualsiasi, Gesù,
non lo fai per mestiere 
e non cerchi un guadagno.
Lo si vede dall'amore che hai rivelato
al momento della prova:
ci hai difesi a mani nude e ti sei sacrificato
pur di strapparci al potere del male
per donarci la tua stessa vita.
Ecco perché mi affido a te.
La tua voce inconfondibile
risuona con il suo timbro particolare
nel profondo dell'anima mia.
Tu ti rivolgi proprio a me, 
e nel segreto dell'esistenza
mi chiedi di seguirti 
e di lasciarmi condurre.
Del resto tu mi conosci, 
e sai decifrare anche quello 
che sfugge ai miei occhi.
Che cosa mi offri?
Non un successo effimero, 
non di apparire per un attimo
sulla ribalta della storia,
non dei beni destinati a perire,
ma la vita eterna,
una vita segnata dalla pienezza,
trasfigurata dall'amore,
e, fin da ora, anche la certezza che,
qualunque cosa mi accada, 
niente e nessuno potrà mai
strapparmi dalla tua mano.
Neppure la morte...
AMEN !


5^ Domenica Di Pasqua

La Preghiera
da SdP 446

Non sarà un'etichetta particolare,
né una divisa specifica,
né un linguaggio codificato
a rivelare la nostra identità.
Non saranno riti significativi,
né dottrine ben precisate,
né professioni di fede sicure
e neppure abitudini consolidate
a designarci come tuoi discepoli.
Tu, Gesù, ci affidi un criterio
che guiderà la nostra ricerca:
l'amore che avremo gli uni per gli altri.
Ecco ciò che è determinante ai tuoi occhi!
Del resto, senza questo amore 
ogni cosa perde sapore e senso,
e la tua stessa parola diventa 
oggetto di disquisizioni dotte,
di indagini scientifiche, 
di spiegazioni senza cuore...
I gesti santi che ci hai affidati
generano un pietoso equivoco
e costituiscono una sorta di pedaggio
pagato all'ambiente e alla tradizione.
La comunità cui apparteniamo
prende i connotati d'uno dei tanti gruppi,
con una struttura ben definita
e con un funzionamento disciplinato.
Per te, dunque, ciò che conta è l'amore:
l'amore che ci induce a trattare
ogni persona come fratello,
L'amore che ci porta sulle strade del Regno
e ci fa vibrare della tua stessa vita.
AMEN !


6^ Domenica di Pasqua

La Preghiera
da SdP 446

Quando veniamo invitati
a scambiarci un segno di pace 
durante l'Eucarestia,
forse non pensiamo abbastanza
al gesto che stiamo compiendo,
e, forse, la prendiamo per un'occasione
destinata solamente ad esprimere
e a rinsaldare i legami che ci uniscono.
Ma quale pace tu ci offri, Gesù?
A quale pace facevi riferimento
mentre stavi per affrontare 
la passione e la morte?
Certo, non una pace che trova origine
in una generica disponibilità
a mostrarsi benevoli,
e neppure in regole di galateo
che assicurano rapporti rispettosi.
La tua pace, comunque, 
non ha niente a che fare 
con una buona dose di tranquillità,
con l'assenza di problemi e di conflitti,
e, dunque, con una serenità 
a poco prezzo.
La tua pace viene proprio, paradossalmente,
dal momento terribile
a cui vai incontro, per amore...
E' col tuo sangue, infatti,
che tu ci rigeneri ad un'esistenza nuova,
ci liberi dall'odio e dal rancore, 
ci dai la gioia di essere amati 
e la forza si amare come te.
E' col tuo sangue prezioso
che tu abbatti ogni barriera 
e ci doni la dignità di figli di Dio.
AMEN !


Ascensione del Signore

La Preghiera
da SdP 446

 La tua ascensione al cielo non segna, 
o Gesù, un distacco dalla terra,
ma piuttosto un compimento,
una situazione tanto attesa.
Perché solo ora gli apostoli
cominciano la loro missione?
Perché proprio in questo frangente
li spedisci in un'avventura folle:
portare dovunque il tuo Vangelo,
offrire il perdono di Dio,
trasformare l'esistenza di chi crede?
Adesso, salendo al cielo,
Tu sei veramente vicino a tutti,
senza alcuna barriera,
senza limiti di tempo e di luogo.
Adesso Tu accompagni i tuoi discepoli
con la forza del tuo Spirito.
Non si sentiranno mai soli,
abbandonati a se stessi,
in balia delle forze avverse
che pur dovranno affrontare.
Tu sei con loro, Tu sei con noi, oggi...
Anche se non ti vediamo,
Tu sei presente ed agisci
attraverso la tua parola,
attraverso i santi sacramenti.
Tu continui a visitarci
nei poveri che incontriamo.
E' questa la sorgente della nostra gioia,
questa la certezza che non ci abbandona:
qualunque cosa accada, Tu sei vicino.
AMEN !



Pentecoste

La Preghiera
da SdP 446

Tu hai mantenuto quella promessa,
formulata nel Cenacolo,
prima di scendere all'Orto degli Ulivi
dove sarebbe cominciata la tua passione.
In quel momento drammatico
tu hai annunciato che il Padre
avrebbe mandato un altro Consolatore.
I tuoi discepoli non sarebbero rimasti soli,
ma su di loro sarebbe discesa
una forza dall'alto:
una forza per cogliere il senso 
degli eventi della storia,
una forza per intendere e comprendere 
la Parola,
una forza per lasciarsi guidare dal Vangelo,
una forza per prendere le decisioni migliori,
secondo il cuore di Dio,
per realizzarle, senza desistere.
E' questa forza che ancora oggi
spinge a darti testimonianza
anche nell'ora terribile della prova, 
dona il gusto di una nuova saggezza
che ci sottrae alle seduzioni del mondo
e ci permette di vivere
l'esistenza buona e bella del cristiano.
E' questa forza che fa cadere
i muri che i separano
e rende possibile una nuova fraternità
e ci consente di costruire
una terra più solidale e generosa,
secondo il progetto del Padre.
AMEN !


Santissima Trinità

La Preghiera
da SdP 447

Noi non possiamo entrare
nel mistero d'amore
che unisce te, Gesù, al Padre e allo Spirito,
contando solamente 
sulla nostra intelligenza.
La nostra ricerca è votata
al fallimento e a terribili equivoci
se non ci lasciamo guidare
dalla tua Parola,
se non accettiamo di passare
attraverso il rapporto unico
e l'esperienza profana che ti lega al Padre, 
se non permettiamo allo Spirito
di agire dentro di noi
e di aprirci ad una comunione
che trasforma questa nostra esistenza
in un frammento di eternità.
Per questo ora vogliamo
dar voce alla nostra gratitudine
ed esprimere la nostra gioia.
benedetto sei tu, o Cristo, 
Figlio di Dio venuto nella nostra carne
per donarci una dignità sconosciuta
e manifestarci quell'amore 
che libera e salva.
benedetto sei tu, o Padre, 
sorgente della vita e della misericordia, 
che ti sei legato per sempre all'umanità.
E Benedetto sei tu, o Spirito Santo, 
che continui a meravigliarci
con le novità che provochi nella storia.
AMEN !


Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

La Preghiera
da SdP 447

 La proposta dei Dodici è semplice:
lasciare ad ognuno il compito
di trovarsi il cibo necessario.
Del resto il loro ragionamento
appare del tutto sensato:
la folla è troppo numerosa 
e il luogo è deserto.
L'onere di dare nutrimento
a così tante persone 
chi se lo può permettere?
Tanto più che le risorse a disposizione
sono veramente esigue: 
cinque pani e due pesci!
La logica umana, in effetti, 
non fa neppure una grinza:
peccato che abbandoni tutti
ai loro problemi e li induca
a cercarsi una soluzione
ciascuno per conto  suo.
Ma ti sei venuto proprio a mostrare
che il contrario è possibile:
che Dio prende la vita di ognuno 
nelle sue mani sicure e forti
ed apre ad una speranza inaspettata.
Tu vuoi che la folla abbia un segno
della compassione e della bontà di Dio
e scopra che c'è un pane 
che non si guadagna
con il sudore della fronte.
Sei tu quel Pane
offerto, spezzato, donato, condiviso,
che nutre e sostiene
nel nostro pellegrinaggio.
AMEN!


10^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 447

E' la compassione a muoverti:
tu, Gesù, partecipi
al dolore straziante di quella donna
che ha perso il marito, 
ed, ora, anche l'unico figlio.
Tu, Gesù, ti lasci colpire dalla sua pena, 
dalla sua solitudine e dal suo dolore.
E le mostri che niente, neppure la morte, 
risulta ineluttabile ai tuoi occhi.
Le riveli che tu puoi sconfiggerla
proprio quando essa appare
nel suo potere devastante,
proprio quando sembra che nulla possa arginare il suo dilagare nella nostra vita.
Quel giorno, sulla via del cimitero, 
tu ti sei manifestato
per quello che sei veramente:
colui che ama la vita
e lotta a mani nude
contro qualsiasi morte
che deturpa e lacera, 
che colpisce tutti impunemente.
Sì, tu l'affronterai la morte, 
e ne sperimenterai l'angoscia, 
offrirai il tuo corpo perché venga
percorso dagli spasimi dell'agonia, 
e riuscirai a sconfiggere 
il nostro nemico mortale
proprio mentre riteneva di averti sopraffatto.
AMEN !


11^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 447

 Ne ha avuto di coraggio quella donna
pur di raggiungerti, Gesù, 
nel bel mezzo di un pranzo.
E' una peccatrice, una che certo
non gode di buona reputazione:
del resto, con il suo stesso aspetto, 
con il suo trucco marcato, 
con i suoi abiti sgargianti 
e con i suoi capelli sciolti
dichiara la sua identità.
Sa, dunque, di non essere bene accetta
nella casa dei benpensanti, 
dei devoti e dei pii
che osservano con scrupolo ogni regola
e, dunque, considerano lei una creatura perduta.
Ma a lei non interessano
i giudizi che fioccano alle sue spalle,
nè la faccia offesa e risentita
del padrone di casa e dei suoi invitati.
A lei interessi tu: 
cerca proprio te e un contatto
che avrebbe messo in imbarazzo 
ogni uomo.
Bagna i tuoi piedi con le lacrime, 
li asciuga con i suoi capelli, 
li copre di baci 
e li cosparge di profumo.
Tu la lasci fare perchè 
vedi quello che sfugge a tutti:
il suo amore 
e il suo desiderio struggente
di trovare pace e misericordia.
Allora non ti tiri indietro
e osi addirittura sfidare chi ti ospita:
dichiari, infatti, che quella donna
lo precede di gran lunga 
nei sentieri del Regno.
AMEN !


12^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 447

Sono in molti ad attendere il Messia,
ma ognuno se lo raffigura a modo suo,
illudendosi di pensare come Dio.
Ecco perché, Gesù, tu non esiti,
subito dopo la risposta di Pietro,
ad evocare uno scenario imprevisto.
Sognano la gloria e tu, invece,
passerai attraverso l'umiliazione;
pensano al potere, 
all'esibizione della forza,
mentre vai incontro alla sofferenza;
s'immaginano un consenso strepitoso
e tu, al contrario, verrai rifiutato,
condannato dalle autorità religiose
e dal rappresentante di Roma.
No, non sei decisamente il forte 
che scaccerà gli occupanti,
il pio che restituirà il Tempio
allo sfarzo dei tempi antichi
e neppure il giudice implacabile
che colpirà i malvagi.
Tu, sei il servo, disposto a soffrire
per la salvezza di tutti.
Tu sei il Figlio, obbediente al Padre
fino alla morte, e alla morte di croce.
Tu sei il misericordioso, che perdona
anche quelli che lo uccidono.
Tu sei il povero, 
che si dona interamente, 
sicuro che Dio non lo abbandona.
Così tu salverai il mondo:
ecco perché ci proponi 
la tua stessa strada, 
percorso di morte e di resurrezione.
AMEN!


13^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 447

Il tuo percorso, Gesù, 
è giunto ad una svolta decisiva:
tu vai verso Gerusalemme
perché è lì che la tua missione
trova il suo compimento,  è lì che avverrà 
quel passaggio doloroso che sfocerà 
nella resurrezione e nella gloria.
Sarai giudicato e condannato, 
inchiodato ad una croce
come un ribelle e un malfattore, 
ma il tuo sangue salverà l'umanità
e costituirà il sigillo indelebile
per un'alleanza nuova ed eterna
fra Dio e tutte le sue creature.
Ti dirigi verso Gerusalemme, 
risoluto e fiducioso, anche se sai
che ti attendono la sofferenza e la morte.
Sei disarmato e privo di appoggi:
non hai più un villaggio, non hai una casa tua,
non hai persone votate  alla tua incolumità, alla tua difesa.
Conti solamente  sull'amore del Padre che ti ha mandato,
e sulla presenza dello Spirito che non viene meno.
Ecco perché chiedi  a chi ti vuol seguire
la tua stessa risolutezza, la tua stessa fiducia, 
la tua stessa povertà, nel vivere un distacco
che è solo l'inizio di un cammino di sacrificio e offerta.
AMEN!


14^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 447

La missione che ci affidi, Gesù,
ha decisamente il gusto dell'impossibile.
Sembra quasi che 
tu faccia apposta
per destinarci ad 
un fallimento previsto.
Ci spedisci disarmati 
e privi di appoggi,
di sostegno e di difese,
facile preda dei violenti,
zimbello degli arroganti,
vittime designate dei potenti,
senza provviste, senza ricambio,
senza strumenti adatti a far fronte
alle mille incognite 
che incontreremo.
In queste condizioni è facile prevedere un disastroso insuccesso
e, secondo la logica umana, 
è quello che è lecito immaginarsi.
Quello che accade, invece,
smentisce ogni previsione
e conferma che il regno di Dio
non è solo per i poveri,
ma che realizza e si rafforza
anche attraverso i poveri, 
le persone deboli e disarmate.
Chi annuncia la presenza e l'azione di Dio nella storia
deve fidarsi totalmente di lui,
proprio come hai fatto tu.
E una volta abbandonata 
ogni altra sicurezza,
incurante del rischio, 
sperimenta la tua potenza,
e conosce una gioia smisurata:
la gioia dei settantadue
e di tutti gli operai del Vangelo.
AMEN !

15^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Hai rovesciato la situazione, Gesù,
e hai dato alla parola "prossimo"
un significato imprevisto.
Solo così, in effetti, si può venir fuori da quel tunnel 
senza via d'uscita in cui portano i nostri sospetti,
i nostri rancori, le nostre inimicizie, 
le reti mortifere dei nostri pregiudizi,
delle nostre paure e delle nostre reticenze.
Finché il prossimo rimane una persona da aiutare
mi posso sempre permettere di scegliere, di distinguere, 
di tener ben separati gli amici dai nemici, 
i connazionali dagli stranieri, 
i simpatici dagli antipatici, i benevoli dagli ostili, 
i collaboratori dai concorrenti.
Le cose cambiano quando il prossimo è colui che aiuta
ed io mi trovo nella sgradevole posizione
di chi ha assoluto bisogno di essere soccorso, aiutato.
allora non importa se colui che si ferma 
è addirittura uno straniero, un eretico,
un nemico dei miei, un samaritano.
Ciò che importa è che mi raggiunga
il gesto di compassione che mi salva.
AMEN !



16^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Ti aveva chiesto di condannare l'atteggiamento della sorella
e proprio lei, invece, finisce nel mirino,
oggetto dei tuoi rimproveri.
Un modo davvero strano, Gesù,
per ringraziare la donna che, in fin dei conti,
sta faticando anche per te, per una cena degna della tua presenza.
Ma il tuo comportamento non potrebbe essere preso come un incentivo 
alla pigrizia, al disimpegno, come un pretesto
per sottrarsi al sacrificio, all'impegno?
Di primo acchito restiamo sorpresi perché 
ognuno di noi, in fondo, tifa per Marta 
e per la sua laboriosità, per il suo desiderio 
di far bella figura a costo di ammazzarsi di lavoro.
Ci schieriamo facilmente dalla parte
di chi non si tira indietro
e non riusciamo a capire quelli che se ne stanno
con le mani in mano, che hanno sempre una scusa buona
per svignarsela dai turni e dalle incombenze.
Ma tu oggi c'insegni a distinguere,
a discernere ciò che conta veramente,
a non cadere vittime degli affanni e dell'agitazione 
e di trovare il tempo per te, per sedersi ai tuoi piedi.
Tu inviti la Marta che è in ognuno di noi
a non trovare sotterfugi per sottrarsi
alla preghiera e all'ascolto della Parola.
AMEN ! 


17^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Siamo anche noi tra quelli, Gesù,
che credono di saper pregare,e nemmeno ci sfiora 
il dubbio che i nostri tentativi di metterci in comunicazione
con Dio siano votati all’insuccesso.
Pretendiamo, Gesù,
d’insegnare al  Padre quello che deve fare, 
ci  arroghiamo lo strano diritto di piegarlo alla nostra volontà,
di farlo agire secondo le nostre richieste.
Tu ci insegni che la preghiera
parte da un gesto di abbandono,
dalla nostra disponibilità a realizzarei progetti di Dio,
non ad imporgli i nostri,a metterci sulle sue vie
non a spingerlo per i nostri sentieri.
Riteniamo che il Padre debba corrispondere 
alle nostre attese e così gli appiccichiamo 
sul volto la maschera del nostro gradimento.
Ci illudiamo di poterlo comprare con le nostre invocazioni,
con le nostre offerte,coi nostri gesti di devozione.
Ma Dio è sovranamente libero
e ha rivelato la sua identità
attraverso  le tue parole e i tuoi gesti.
Nessuno può essere così stolto
da costruirsi un’immagine arbitraria, 
un pupazzo che non corrisponda affatto
al Padre che ci vuole suoi figli e tra noi fratelli.
AMEN !


18^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Facciamo fatica  a rassegnarci, Gesù,
anche se le lezioni al proposito
ci raggiungono ad ogni piè sospinto.
Vivere nell’abbondanza,
poter disporre di una quantità di beni,
avere un pingue conto in banca
ci può facilitare in certe situazioni,
ma di certo non ci mette al riparo dai pericoli e dai rischi 
che incombono su questa nostra esistenza.
Possiamo farci curare da medici prestigiosi,
ricorrere a strutture specializzate,
ma non ci possiamo sottrarre
né alla malattia né alla morte.
Possiamo acquistare prodotti di marca
e oggetti lussuosi da esibire
ma non riusciamo a comprare
né l’amore autentico né l’amicizia vera.
Possiamo destare 
intorno a noi plauso e ammirazione
per le nostre imprese finanziarie,
per le nostre proprietà immobiliari,
ma ciò che conta di più per l’eternità
non sono le quotazioni in borsa,
né le rendite fornite dalle proprietà
ma il nostro rapporto con Dio.
Ecco perché tu non esiti a chiamare stolto
chi sbaglia tutto e pregiudica ogni cosa
semplicemente perché ha accumulato tesori per sé
e non si è arricchito presso Dio.
AMEN!


19^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 448

Da quell’appuntamento
dipende non solo qualche anno di esistenza,
ma tutta l’eternità: ecco perché ignorarlo
significa esporsi a un rischio altissimo.
Giocarsi dei soldi alla roulette
è senz’altro da pazzi, ma come chiamare,
 o Gesù, quelli che corrono beatamente
il pericolo di perdere la loro vita per sempre?
Ecco perché tu ci metti in guardia e ci esorti
a rimanere vigilanti, a non vivere allo sbaraglio,
senza una direzione, senza un traguardo.
E’ vero: attendere il tuo ritorno
non è una questione da poco.
Solo la tua Parola
riesce a tenere accesa la nostra fede,
solo la tua Parola può rischiarare
le diverse vicende che accadono.
E’ vero: rimanere fedeli, anche quando costa,
anche quando comporta sacrifici,
anche quando esigi un di più
di coraggio e impegno, non è possibile
se ci affidiamo solo alle nostre forze.
Per questo tu ci offri
un Pane di vita eterna, per questo tu
ci metti accanto dei fratelli e delle sorelle.
Perché quando quel giorno arriverà
noi possiamo essere  pronti.
AMEN !


Assunzione di Maria

La Preghiera
da SdP 448

Benedetta tu, Maria,
e benedetto il frutto  del tuo grembo!
Tu hai generato e dato alla luce,
tu hai nutrito e accompagnato
Gesù, il Signore della vita.
Attraverso il tuo corpo Egli ha sperimentato 
il calore, l’affetto e la tenerezza di una madre.
Attraverso il tuo corpo Egli ho provato la gioia
di muovere i primi passi su questa nostra terra.
Attraverso il tuo volto Egli ha scoperto 
i diversi colori dei sentimenti umani.
Nella tua voce ha inteso
il suo nome pronunciato con il timbro della dolcezza.
Grazie alla tua operosità
ha potuto affrontare l’avventura umana.
Sì, perché tu l’hai amato
non solo con il cuore, ma anche con il lavoro
delle tue mani e delle tue braccia.
Ecco perché non hai conosciuto la corruzione del sepolcro.
Tu che hai vissuto in prima persona
il mistero dell’incarnazione, e hai condiviso con lui
il passaggio angusto e doloroso della croce,
immediatamente dopo la tua morte hai partecipato 
alla sua resurrezione e alla sua gloria.
AMEN!


20^ Domenica del tempo ordinario 

La Preghiera
 da SdP 448

La tua esistenza verrà immersa,o Gesù,
in un gorgo di solitudine, di sofferenza e di angoscia:
verrai esposto al ludibrio, al giudizio e alla condanna
e non ci sarà nessuno a prendere le tue difese.
Innocente, sarai trattato
come un malfattore; uomo totalmente di Dio,
verrai considerato come un bestemmiatore;
mite e misericordioso, sarai presentato
al potere di Roma come un fomentatore,
un ribelle, uno che si merita
di essere inchiodato ad una croce.
Hai compiuto solo il bene,
hai speso tutta la tua vita per guarire e rialzare,
per donare speranza, per liberare
dal peccato e dal male, e ora ti ripagano
col pane nero dell’ingratitudine.
E poi ti attende la prova più terribile:
affrontare la morte a mani nude,
una morte ingiusta, dolorosa e straziante,
essere come un chicco di grano
destinato a marcire nella terra
per poter dare un frutto abbondante.
Ecco la strada che ti attende.
C’è amore più grande del tuo?
AMEN !


21^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Ci siamo sbagliati, o Gesù.
Credevamo che bastasse
l’averti ascoltato con attenzione e averti battuto le mani,
mostrando entusiasmo  per le tue idee.
Credevamo fosse sufficiente esserci seduti alla tua mensa,
aver mangiato il tuo pane nella santa assemblea.
Credevamo che l’appartenenza alla Chiesa costituisse 
l’unico requisito: non figuriamo forse nei registri
del battesimo e della Cresima?
E invece il tuo criterio è ben diverso:
 non ti accontenti di parole,
ma guardi alle opere; non cerchi spettatori,
ma chiedi persone che impegnino
tutte se stesse, la loro stessa vita,
e si lascino guidare dal tuo vangelo.
Ecco perché la tua porta resta inesorabilmente chiusa
per tutti quelli che hanno irriso la giustizia,
calpestato i deboli, ignorato le invocazioni 
dei fratelli, approfittato degli stranieri.
Davanti a te non si possono
far valere rendite di posizione, 
meriti di famiglia: ognuno deve rendere conto
di se stesso e di quel che ha compiuto.
AMEN !


22^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Viviamo in una civiltà  dello spettacolo, o Gesù,
in cui tutti sognano  di imporsi all’ attenzione,
di essere riconosciuti,  ammirati e rispettati.
Così le apparenze contano più della realtà effettiva,
l’immagine più  della sostanza, un frugale passaggio 
davanti alla tv più di un’esistenza condotta 
con onestà e impegno, senza dare nell’occhio.
Così i primi posti risultano  sempre ambiti,
calcare le scene un traguardo, mettersi sotto i riflettori
un’occasione da non perdere mai.
Ecco perché la tua parola, 
oggi, risulta particolarmente dura.
Essa ci indica un altro stile, un altro modo di vivere.
Tu ci chiedi l’umiltà e la mitezza:
ci inviti a non considerarci superiori agli altri,
ad accettare qualsiasi incombenza,
a trattare ogni persona con rispetto e bontà.
Tu ci domandi di disarmare noi stessi
e di abbandonare i nostri calcoli:
di donare senza attendere  il contraccambio,
di aiutare  senza secondi fini,
di spenderci senza mormorare,
proprio come hai fatto Tu.
AMEN !


23^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Diventare tuoi discepoli, o Gesù, è una scelta costosa
e tu ci metti davanti al prezzo da pagare.
La decisione che affrontiamo
esige un cambiamento e una conversione profonda.
Seguirti, infatti, vuol dire percorrere la stessa strada,
investire energie e risorse nel tuo progetto,
accettare le sofferenze inevitabili cui si va incontro
se s’intende vivere secondo il vangelo.
Tu ci avverti che le prove non mancano,
e prima dovremo fare i conti
con passaggi dolorosi e distacchi laceranti.
Tu, infatti, non vuoi figurare
come la ruota di scorta, come la scelta di ripiego.
Tu non ti accontenti di uno spicchio della nostra esistenza,
di un frammento delle nostre possibilità.
Tu esigi la totalità del cuore,
un amore incondizionato
più forte di qualsiasi legame di sangue,
più tenace di ogni amicizia,
più solido di qualsiasi altro interesse.
Ma è anche vero che quanto offri
ha un valore superiore a qualsiasi bene:
una gioia e una pienezza
di vivere per l’eternità.
AMEN !


24^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Ti accusano, o Gesù, perché a loro parere
stai sbagliano tutto:non rispetti le regole,
non ti tieni alla larga dai peccatori,
frequenti persone poco raccomandabili,
non tieni a distanza quanti conducono una vita dissoluta.
Farisei e scribi hanno paura
che il contagio si diffonda perché tu non hai posto i confini.
Farisei e scribi temono che tu stia seminando confusione:
se chi sbaglia non viene giudicato e condannato,
isolato e additato agli altri come un cattivo esempio,
tutti finiamo col credere che si può commettere il male, infrangere la legge.
La tua risposta, Gesù, non tarda ad arrivare va al cuore del problema.
Tu tratteggi la gioia che il Padre prova
“ per un peccatore che si converte”:
come quella di un pastore che ha ritrovato la pecora perduta…,
come quella di una donna che ha ritrovato la moneta smarrita…
Tu mostri un Dio che accetta come
un fatto ineluttabile la perdita di uno dei suoi figli
ed è pronto ad accoglierlo a braccia aperte.
AMEN!


25^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

Il dilemma, prima o poi,
si propone e non può essere evitato.
Si tratta di scegliere, di assumere una decisione:
o Dio o la ricchezza.
Ecco perché Tu , o Gesù, ci inviti a fare bene i nostri conti.
Vale la pena dannarsi l’anima
per ammassare beni che un giorno deperiranno?
Vale la pena difendere qualcosa che poi andrà in polvere?
Tu ci chiedi di distinguere tra la ricchezza autentica
e quella fasulla, tra l’apparenza e la realtà,
e ci inviti ad essere veramente astuti e saggi.
Se ci troviamo ad avere abbondanza di beni,
l’unica cosa da fare è utilizzarli per soccorrere,
per tirar fuori dal disagio, per aiutare chi manca del necessario.
Così, con qualcosa che prima o poi non avrà alcun valore,
ci assicuriamo una felicità che dura per sempre.
Così mostriamo di essere amministratori intelligenti
che non si lasciano abbagliare da quello che offre il presente,
ma levano il loro sguardo verso il giorno senza tramonto.
AMEN !


26^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 449

L’illusione avrà termine
e la realtà sarà dolorosa
e senza possibilità di cambiamento.
E’ una minaccia
-lo riconosco Gesù-,
un avvertimento che lanci
senza mezzi termini
ad ogni tuo discepolo.
Così ti smascheri il pericolo vero
che incombe sui ricchi.
L’abbondanza in cui nuotano
impedisce loro di accorgersi
di chi sta male, di chi è nella penuria:
non lo vedono,
neanche se sta alla loro porta.
Il lusso e i piaceri che si concedono
pensano di poterseli permettere
in ogni tempo e in qualsiasi frangente,
una sorta di etichetta
con cui sarebbero nati.
E finiscono con l’ignorare
il capovolgimento che li attende,
brutale per l’eternità.
Parole dure, adatte a svegliarci,
fatte apposta per uscire
dai sogni dorati in cui viviamo
e a prendere sul serio
la destinazione che ci attende.
C’è una giustizia che ci attende,
e sarà inflessibile!,
con tutti quelli che avranno considerata
ineluttabile e scontata
la miseria di popoli interi,
l’oppressione che li schiaccia,
la loro fame e la loro sete.
AMEN ! 


27^ Domenica del tempo

La Preghiera
da SdP 449

Anche noi te lo domandiamo,
proprio come gli Apostoli:
“Accresci in noi la fede!”.
Se siamo afferrati dalla paura
e non abbiamo la forza
e la determinazione necessarie
per vivere secondo il Vangelo,
è perché la nostra fede è gracile
e prestiamo ascolto
più ai calcoli della sapienza umana
che alla saggezza che viene da Te.
Se siamo paralizzati dal rispetto umano,
incapaci di testimoniare
uno stile nuovo
e comportamenti inediti,
se non abbiamo il coraggio
di uscire allo scoperto,
di dichiaraci tuoi discepoli,
di assumere le nostre responsabilità,
è perché la nostra fede è debole.
Siamo sopraffatti
da modelli di esistenza
che ci seducono fin dalla giovinezza
e ci impediscono di cogliere
quanto è bella e buona
la vita cui ci hai chiamati.
Siamo prigionieri di catene
che noi stessi abbiamo fabbricato
e da cui non riusciamo più a scioglierci,
vittime di una vita complicata,
tanto affannosa quanto assurda.
Signore, aumenta la nostra fede
e donaci lo slancio indispensabile
per abbandonarci senza remore
al tuo amore e alla tua volontà.
AMEN !


28^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 451/452

Quel giorno, Gesù,
 tu avevi fatto loro
 un dono inestimabile:
avevi sottratto il loro corpo
alla devastazione della lebbra,
li avevi riportati alla speranza
strappandoli all’isolamento,
facendo ritrovar loro la famiglia
da cui erano stati allontanati,
la cerchia degli amici,
il loro villaggio.
Certificata la loro guarigione,
l’esperienza terribile
sarebbe rimasta un ricordo
da gettarsi presto alle spalle,
per ritornare, felici, alla vita di prima.
Ma come non riconoscere, dunque,
la grazia che li ha raggiunti?
Come non esprimere
gratitudine e riconoscenza
a colui che ha reso possibile
questo cambiamento benefico?
Eppure su dieci
solo uno torna indietro
e loda Dio,
si getta ai tuoi piedi
per dirti il suo grazie.
No, non è una vicenda di duemila anni fa.
Il racconto è terribilmente attuale
e le percentuali non hanno
subito grandi variazioni.
E’ la storia della nostra ingratitudine,
della nostra pigrizia e presunzione:
diamo tutto per scontato,
consideriamo tutto dovuto
e non troviamo
il tempo per renderti grazie!
AMEN !


29^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 451/452

La preghiera, in fondo, Gesù
è lo specchio della nostra fede.
Se non abbiamo più voglia d’invocare il Padre
è perché consideriamo questa vita
totalmente nelle nostre mani, una proprietà di cui disporre
a nostro piacimento, a nostro uso e consumo.
In effetti, agiamo e decidiamo
come se tutto dipendesse solo da noi,
come se noi fossimo gli unici artefici
di questa storia in cui ci muoviamo.
Riteniamo guadagnata ogni cosa,
e in ogni bene a nostra disposizione
vediamo solo il frutto del nostro lavoro.
E quando ci troviamo a soccombere sotto il peso improvviso
di una malattia, di un incidente,
di un rovescio economico, di una prova imprevista,
allora vorremmo che Dio intervenisse,
immediatamente e magicamente,
a nostro sostegno e a nostra difesa.
E se non avviene, ci lamentiamo e finiamo
con il dichiarare la sua lontananza,
la sua estraneità alle nostre vicende umane.
Sì, Gesù, la nostra preghiera
dipende totalmente dalla fiducia che riponiamo in te,
una fiducia feriale, quotidiana,
che attraversa tutta la nostra esistenza.
AMEN !


30^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da SdP 451/452

Se vogliamo entrare 
in una relazione autentica con Dio,
dobbiamo evitare due ostacoli determinanti.
E’ quello che tu c’insegni, Gesù, 
con la parabola  del fariseo e del pubblicano.
Quando ci consideriamo giusti,
quando ci riteniamo speciali
perché osserviamo scrupolosamente
ogni regola e comandamento,
quando arriviamo a pensare
che Dio è in debito con noi, e che abbiamo diritto 
alla sua ricompensa, allora non c’è 
alcuna possibilità di un rapporto vero con lui.
La nostra arroganza 
ci taglia fuori dalla sua misericordia,
il nostro orgoglio c’impedisce di accogliere 
il suo amore, i meriti che squaderniamo
ci tolgono il sapore della sua grazia.
E finiamo col disprezzare 
quelli che sbagliano, quelli che commettono peccati,
quelli che non riescono  ad osservare le sue leggi,
dimenticando che  anch’essi
sono figli di Dio  e nostri fratelli.
Donami, dunque, Gesù, 
l’atteggiamento e le parole di un povero,
che riconosce  la sua debolezza
ma anche la forza dell’amore di Dio.
AMEN !



Solennità di Tutti i Santi

La Preghiera
da SdP 451/452

C’è un cumulo di notizie drammatiche che ogni giorno viene
rovesciato su di noi: fatti di sangue
e strumenti collaudati di sfruttamento ed oppressione,
gesti d’inaudita violenza e ingiustizie pianificate
con sorprendente lucidità, inganni e ruberie
realizzati senza alcuna ombra di ripensamento:
si tratta di una vera e propria valanga di fango e cattiveria
che deturpa e devasta ogni cosa.
E ci fa dimenticare che la santità esiste ancora,
che la bontà di Dio trova una risposta
da parte di tanti uomini e donne pronti
a dare alla loro vita il sapore buono del Vangelo.
Abituati a fare i conti con la fragilità
e la debolezza quotidiana rimaniamo sorpresi e smarriti
di fronte alla determinazione, allo spirito di sacrificio,
al dono generoso di tanti fratelli e sorelle.
E’ per questo che oggi, Signore Gesù,
tu c’inviti a riconoscere
la moltitudine immensa dei santi,
trasfigurati dal tuo amore,
che hanno percorso e percorrono
le vie di questa nostra terra.
Apri i nostri occhi su questo tesoro prezioso,
ridesta la nostra speranza nel compimento delle tue promesse.
AMEN!

31^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da Sdp 451/452

Attraversi la sua città, Gesù,
e senza dubbio ti hanno parlato di lui, di Zaccheo.
E’ il capo degli esattori delle tasse,
non una persona qualunque.
E’ lui a dirigere la raccolta delle imposta,
un servizio reso ai potenti
e un’ottima occasione per arricchirsi
alle spalle dei poveri e degli sprovveduti,
senza porsi nemmeno tanti problemi.
E’ lui a dettare le regole
e ad infischiarsene della giustizia,
a spremere senza ritegno
quelli che non hanno da mangiare
e sono costretti a pagare balzelli iniqui.
Della legge di Dio non fa gran conto,
quello che gl’interessa è piuttosto
fare soldi, molti soldi, possibilmente alla svelta!
Ad un personaggio così, una volta che ti capita a tiro,
tutti si aspettano che tu lancerai
un avvertimento pesante, un rimprovero duro,
una condanna inequivocabile
per tutto quello che ha commesso.
E invece, Gesù, tu ti inviti a casa sua,
la casa di uno strozzino.
Così tu gli mostri un amore inaspettato,
lo consideri ancora un figlio di Abramo
e gli offri la tua misericordia.
E lui, Zaccheo, senza che nessuno glielo abbia chiesto,
cambia decisamente rotta.
AMEN ! 


32^ Domenica del tempo ordinario

 La Preghiera
da Sdp 451/452


Incapaci di immaginare una vita oltre la morte,
i sadducei si raffigurano l’eternità
con i parametri di quaggiù,
quasi si trattasse di un paese in cui 
cambia lo scenario ma le regole sono sempre le stesse.
Chiusi ostinatamente alla resurrezione,
perché tutti presi dai loro calcoli politici
e dai loro interessi economici,
non ce la fanno proprio a raffigurarsi
un cielo nuovo e una terra nuova.
Tentazione antica, Gesù,
contrabbandare per voglia di stare coi piedi per terra,
spacciata per senso pratico,
presentata come solido ancoraggio
a questa esistenza terrena.
Se ragioniamo come loro,
la storiella che ti raccontano
ha un’indubbia forza umoristica,
ma ha anche un  tallone d’Achille:
è orizzonte ristretto in cui
continuano a muoversi e pensare.
Quasi che questo mondo dovesse durare
per sempre, immutato nel suo funzionamento.
Quasi che fosse la morte a dire la sua parola sulla storia.
Quasi che la vita eterna fosse una favola per bambini.
AMEN !


33^ Domenica del tempo ordinario

La Preghiera
da Sdp 451/452

Tu non ci hai promesso, Gesù,
una vita tranquilla e immune da sofferenze, 
persecuzioni e ostacoli.
Tu sei stato chiaro:
essere tuoi discepoli e stare dalla tua parte
significa andare incontro
a sospetti e pregiudizi, condanne e soprusi.
Ci sono, dunque, passaggi dolorosi
da attraversare senza scoraggiarsi,
prove terribili da affrontare senza perdersi d’animo,
lacerazioni profonde da accettare
anche se toccano le fibre  più segrete
degli affetti, dei legami di sangue.
Del resto anche tu, Gesù,
non ti sei sottratto ad una condanna ingiusta,
ad una morte terribile.
Sei rimasto fedele al Padre
anche quando tutti ti hanno abbandonato,
hai messo la tua esistenza nelle sue mani
andando sino in fondo, senza ripensamenti.
E’ la prova ineluttabile
che attraversa la nostra avventura,
ma è un percorso di morte
che sfocia nella resurrezione.
Il nuovo non viene alla luce
se non fra le doglie di un parto:
chi si sottrae a questo gorgo oscuro
non entrerà nel giorno senza tramonto.
AMEN !



Gesù Cristo Re dell’Universo

La Preghiera
da Sdp 451/452

Nell’invocazione che ti rivolge,
Gesù, quel condannato ormai alla morte,
condensa tutta la verità della sua vita.
Ha ammesso i suoi sbagli,
i peccati che hanno deturpato quella sua esistenza,
che era un dono prezioso tramutato in cencio sporco.
Ha riconosciuto la distanza che lo separa da Te:
certo, anche tu sei su una croce,
ma la sentenza pronunciata è del tutto ingiusta
perché tu non hai commesso nulla di male.
Ed è proprio per questo
che gli rimane una sola via d’uscita:
affidarsi interamente a te,
chiederti di trascinarlo con te,  senza alcun suo merito,
nel regno della luce e della pace.
Gli uomini lo hanno denudato,
privato delle sue vesti,  ma ora egli non esita
a stare davanti a te in sincerità,
senza scuse e senza nulla nascondere.
Gli uomini lo hanno fissato ad un patibolo,
al legno della morte,
ma è ancora libero di slanciarsi verso te,
di abbandonarsi al tuo amore
per essere trasfigurato dal perdono.
AMEN !
 

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