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Preghiere anno A
1^ Domenica di Avvento
La Preghiera
da Sdp
453
Tu vieni, Gesù, ma noi non
conosciamo né il giorno né l’ora.
Ecco perché ci inviti a tenerci
pronti.
Pronti come dei nomadi,
disposti ad arrotolare la propria
tenda
e ad affrontare il viaggio che
conduce alla nuova creazione.
Pronti come dei pellegrini, che
non sono ancora arrivati
alla meta del loro andare
e desiderano giungere finalmente
al luogo dell’incontro.
Pronti,
cioè con il cuore desto e libero
da tutto ciò che lo appesantisce,
lo distoglie
e lo distrae da quello che conta
veramente.
Pronti,
cioè con gli occhi aperti su
questa nostra storia,
su quanto sta accadendo,
per decifrare i segni del tuo
arrivo
e non lasciarsi sorprendere dal
tuo ritorno nella gloria.
Pronti,
cioè con mani operose, che
costruiscono, a costo di ferirsi,
la giustizia e la fraternità del
mondo nuovo.
Ravviva, Gesù, la nostra attesa:
ridesta il fuoco che sembra
spento,
soffia sulle braci bisognose del
tuo Spirito,
fai ardere nei nostri
cuori,
più viva che mai, la speranza.
E non permettere che giungiamo
all’ appuntamento decisivo
smarriti e impreparati.
Amen!
Immacolata Concezione
La Preghiera
da Sdp
453
Dio, il Padre tuo, non ha voluto
abbandonare
gli uomini alla loro sorte.
Non si è lasciato scoraggiare dai
loro pregiudizi,
dalla loro smania di gestire da
soli la loro esistenza.
Dio, il Padre tuo, ha annunciato,
già davanti alle penose
conseguenze del primo peccato,
la tua venuta, Gesù, quale
Salvatore
che avrebbe combattuto e
sconfitto l’antico avversario.
E proprio in vista della tua
Passione, morte e resurrezione,
della tua vittoria sul peccato,
ha sottratto Maria, la Madre tua,
da ogni vincolo, da ogni legame
con quella colpa che ha segnato
Adamo e tutta la sua discendenza.
Nelle parole dell’angelo, oggi,
noi comprendiamo il compiersi
di un disegno d’amore che attende
solamente di essere realizzato.
A lei, Maria, colmata di grazia,
viene chiesto di rallegrarsi per
quanto le sta accadendo.
A lei viene chiesto di dire il
suo “sì”
con totale fiducia di un cuore
limpido e generoso.
Dona anche a noi, Gesù,
di pronunciare quel “sì”
quotidiano
che trasforma e rallegra la
nostra esistenza.
Amen!
3^ Domenica di Avvento
La Preghiera
da Sdp
453
E’ vero Giovanni, il Battista, è
un grande profeta,
è il messaggero che Dio ha
inviato per prepararti la strada.
E tuttavia, Gesù, il più piccolo
nel Regno
è più grande di lui.
Lo dimostra il dubbio che
l’assale
davanti a quelli che gli
riferiscono su di te,
sul tuo operato, sulle tue
scelte.
Si attendeva che la scure avrebbe
tagliato
e gettato nel fuoco
ogni albero che non dà frutti
buoni,
si aspettava il giudice che
avrebbe castigato
i malvagi e premiato i giusti,
e invece gli raccontano che tu
entri nelle case dei peccatori,
annunci la misericordia di Dio e
porti a tutti
una Buona notizia, anche a quelli
che hanno calpestato
la legge di Dio con il loro
comportamento.
Ecco perché ti viene posta la
domanda:
“Sei tu colui che deve venire
o dobbiamo aspettare un altro?”.
Tu ti limiti ad indicare ciò che
accade,
tu chiedi anche al Battista di
accogliere
un Dio che sorprende
perché non obbedisce alle
nostre logiche,
alle nostre rappresentazioni.
Anche lui, che ha scosso le
coscienze
e le ha richiamate alla
conversione,
ora deve lasciarsi cambiare da un
Vangelo di Grazia
che non poteva prevedere.
Ma è la storia di tutti quelli
che incontrano il Dio vivo e
vero.
Amen !
4^ Domenica di Avvento
La Preghiera
da Sdp
453
Ti ha fatto da padre, Gesù,
e ti ha inserito nella
discendenza di Davide,
realizzando così le antiche
promesse.
ti ha offerto una famiglia in cui
crescere sicuro,
protetto dal suo affetto
garantito dal suo lavoro.
Eppure sapeva bene che tu eri in
tutto e per tutto un dono di Dio.
Ha accettato un ruolo nascosto,
ma determinante,
perché tu avevi bisogno di essere
preparato alla vita
come ogni piccolo di uomo.
Grazie a lui si è realizzato quel progetto di salvezza
che Dio aveva concepito prima
della creazione del mondo.
Donaci, Signore Gesù, la stessa fede di Giuseppe,
che accetta di fare la sua parte
senza capire e prevedere
le strade inedite che il Padre ha
scelto.
Donaci, Signore Gesù,
la stessa discrezione di Giuseppe
che rifugge dalle chiassate e non
vuole esporre Maria
a situazioni incresciose e
disagiate.
Donaci, Signore Gesù, la stessa determinazione di Giuseppe,
pronto a rispondere con i fatti,
senza tante parole,
alle richieste di Dio.
Amen !
Natale del Signore
La Preghiera
da Sdp
453
C’è un segno offerto a tutti
quelli che cercano
le tracce di un Dio che rimane
tenacemente attaccato alle sue
promesse:
sei tu, Gesù, quel Bambino appena
nato
che Dio regala a questa umanità
perché si lasci trasformare
dalla tua parola e dal tuo amore!
C’è un segno donato a tutti
quelli che accettano
i luoghi impervi che Dio ha
scelto
per venire incontro agli uomini:
sei tu, Gesù, quel figlio di
povera gente
venuto alla luce in un alloggio
di fortuna
perché si lasci colmare le mani
dalla tua tenerezza e dalla tua
misericordia!
C’è un segno manifesto a quanti
Attendono un Dio che pianta la sua
tenda
tra le case degli uomini e sono
disposti a riconoscerlo
anche se li visita nella
debolezza e non nella forza,
nella fragilità e non nella
potenza:
sei tu, Gesù, quel piccolo di
uomo,
venuto alla luce tra i disagi e
adagiato in una mangiatoia,
che il Padre depone nel grembo
della storia
come un seme destinato a marcire
e a morire
per portare un frutto di grazia
abbondante e smisurato!
Amen!
Santa Famiglia
La Preghiera
da Sdp 453
Hai appena messo piede, Gesù, su
questa terra
e già partecipi alle sofferenze
di tanti uomini e donne,
minacciati e perseguitati,
costretti ad emigrare per
sfuggire
alla violenza dei potenti,
alle atrocità e alle loro perenni
ingiustizie.
Sì, proprio fin dall’inizio,
nulla ti viene risparmiato:
cittadino a pieno titolo di un
pianeta irrigato
dalle lacrime e dal sangue, non
vieni sottratto
alle pene e alle fatiche della
povera gente.
E la tua famiglia è del tutto
simile
a quelle che abbandonano la
patria
in cerca di un futuro migliore,
a quelle che vivono da straniere
per assicurarsi un riparo sicuro,
a quelle che affrontano mille
disagi
pur di trovare un lavoro
dignitoso
con cui guadagnarsi il pane.
Prima di approdare a Nazaret,
al paese che resterà attaccato al
tuo nome,
la tua famiglia viene sottoposta
alle umiliazioni,
alle angosce e alle paure,
alle ristrettezze e agli stenti
di chi cerca asilo.
Insegnaci, dunque, a riconoscerla
in tutte quelle famiglie
che bussano alla nostra porta e
chiedono un aiuto.
Amen !
Santa Madre di Dio
La Preghiera
da Sdp
453
Una nuova carovana di giorni
si presenta a noi oggi
e noi non possiamo ignorare
levarsi sopra le nostre teste.
Come affrontare, Gesù, questo
dono che solo un po’ alla volta
impareremo a conoscere?
No, non ci lasceremo afferrare
dalla paura
e nemmeno tenteremo di prevedere
ciò che si trova dietro l’angolo,
nel vano tentativo di riuscire ad
arginare i pericoli.
Faremo come Maria, la Madre tua:
ci metteremo fiduciosi nelle mani
del Padre,
certi che Egli non ci abbandonerà
nel tempo della prova,
e tuttavia saremo pronti a fare
la nostra parte
senza mai tirarci indietro.
Faremo come Maria, la Madre tua:
deporremo con cura nel profondo
del cuore
ogni gesto ed ogni avvenimento,
senza nulla perdere di ciò che ha
raggiunto la nostra esistenza.
Faremo come Maria, la Madre tua:
confronteremo ogni cosa con la
Parola intesa
e cercheremo quel filo sottile
che unisce in un’unica trama
e dà senso ad ogni pena e ad ogni
fatica.
Amen!
2^ Domenica dopo Natale
La Preghiera
da Sdp
453
Tu arrivi su questa terra e fai appello,
Gesù,
alla nostra libertà.
Non sfondi le porte della
nostra esistenza,
non abbatti le barriere che
noi abbiamo innalzato
con i nostri sospetti e i
nostri pregiudizi
nei tuoi confronti.
Tu bussi alla nostra porta e
attendi una risposta.
Accetti addirittura di
essere rifiutato, osteggiato, allontanato.
Per un motivo semplice…:
tu ti sei fatto uomo per offrire
ad ogni uomo e ad ogni donna un
amore smisurato.
E l’amore non s’impone, non forza
la risposta,
ma si presenta in tutta la sua
disarmante fragilità.
E tuttavia a quelli che ti
aprono la porta del cuore,
che ti accolgono nella loro casa,
che ti fanno posto nella
loro esistenza,
tu regali un’esperienza
unica:
diventare figli di Dio.
Non per diritto, in forza della
legge del sangue,
ma per grazia, generati da amore
che rimane sempre e del tutto
immeritato.
Amen !
Epifania del Signore
La Preghiera
da Sdp
453
Sono in tanti a domandarselo:
valeva veramente la pena
abbandonare la propria terra,
affrontare i rischi di un
percorso difficile,
sollevare polveroni con le
proprie domande impertinenti,
essere considerati dai più come
bizzarri e un po’ strani?
Eppure, Gesù, la gioia che
provano
quegli stranieri sconosciuti,
che approdano finalmente a te,
sembra ripagarli di tante
pene e tanti disagi,
di tante incertezze e tante
fatiche.
Sì, perché incontrarti,
riconoscerti, adorarti,
non è un avvenimento qualsiasi,
destinato ad occupare un piccolo
spazio
nel libro dei nostri ricordi.
Questo incontro, possibile a
tutti,
risulta decisivo e determinante
per la nostra felicità di oggi e
sempre.
E segna un tornante
cui riferirsi in ogni momento,
in ogni frangente, in ogni prova,
per ritrovare la forza di
proseguire il cammino.
Quando siamo giunti al luogo
dell’appuntamento,
nulla è più come prima,
e la strada che prendiamo
non può che essere un percorso
del tutto inedito e nuovo.
Amen!
Il Battesimo di Gesù
La Preghiera
da Sdp
454
Gesù, la tua missione comincia sulle
rive del Giordano,
con il battesimo di Giovanni.
E’ un gesto che prelude
a una manifestazione dall’alto.
Sì, cieli e terra non sono
più distanti, chiusi o impenetrabili:
in te, vero uomo e vero
figlio di Dio,
mescolato alla folla dei
peccatori
pur essendo immune da ogni colpa,
il Padre si rivela a tutti
gli uomini;
in te, nella tua carne, agisce
lo Spirito
con la forza e la dolcezza di un
amore senza limiti.
Per questo, infatti, tu sei
venuto,
perchè gli uomini incontrassero l’autentico
volto di Dio,
perché sperimentassero che
la loro vita può cambiare dal profondo.
Così la tua incarnazione,
che noi abbiamo celebrato a
Natale nella povertà del presepe,
appare indissolubilmente legata a
un piano di salvezza,
alla volontà del Padre e
all’azione dello Spirito.
Così noi veniamo sottratti
all’incanto della capanna e
della mangiatoia,
per aprire il cuore e la mente ad
una proposta rivolta
ad ogni uomo e donna:
accogliere l’Atteso, il
Salvatore, il Figlio di Dio.
Amen !
2^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
454
Giovanni, il profeta, ha chiara
coscienza della sua missione.
Non ha la pretesa di conoscerti,
Gesù,
ma deve solo preparare i cuori
alla tua venuta,
e ridestare le coscienze perché
il tuo annuncio
risuoni con forza nella vita
di tutti coloro che ti
incontreranno.
Ha un messaggio che gli è stato
affidato:
Dio visita il suo popolo,
il suo Inviato sta per arrivare,
non permettete che
quest’occasione unica
vi trovi impreparati e distratti.
Ecco perché è necessario colmare
ogni distanza che separa da Te,
ecco perché è necessario aprirsi
ad un cambiamento significativo,
ecco perché è necessario volgere
gli sguardi
per accoglierti appena giungerai.
IL profeta Giovanni sa bene
che la sua missione termina
rendendoti testimonianza:
riconoscendo che su di te
è disceso e ha preso dimora
lo Spirito che viene dall’alto,
confessando che tu sei non un
messaggero qualsiasi
ma lo stesso Figlio di Dio.
Ad ognuno di noi, ora,
prendere sul serio la sua parola
e lasciarsi trasformare da te,
l’Agnello che toglie il peccato
del mondo.
Amen!
3^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
454
Tu non sei uno dei tanti che
offrono
un qualche rimedio ai mali che ci
affliggono.
E non sei neppure uno dei
soliti
che ha qualcosa da insegnare,
una pillola di saggezza da
offrire,
un frammento di verità da
trasmettere.
La tua è una Buona Notizia
che dona una possibilità inaudita
:
entrare in un’avventura della
quale nessuno
può misurare le conseguenze,
partecipare ad un progetto
che trasforma radicalmente
l’esistenza.
Ecco perché, Gesù, tu non ti
accontenti
di una sporadica attenzione,
di un’accoglienza effimera,
di un entusiasmo di breve durata.
No, tu esigi di occupare tutto il
nostro cuore,
di concentrare su di te ogni
nostro sguardo,
di assorbire ogni nostro
pensiero,
di rivoluzionare questa nostra
vita
dal profondo, dalle fondamenta.
E perché appaia chiaramente
che non intendi fare da ruota di
scorta
né da polizza di assicurazione,
tu domandi di abbandonare tutto
per seguirti senza remore,
senza impacci di sorta,
con cuore totalmente libero,
conquistato totalmente da te !
Amen !
Presentazione del Signore
La Preghiera
da Sdp
454
Quell’incontro misterioso,
avvenuto nel Tempio di
Gerusalemme,
tra te, Gesù, che hai solo
quaranta giorni,
e due anziani,Simeone e Anna,
non ha nulla di casuale.
E’ lo Spirito,infatti, a muovere
i passi
di un uomo e di una donna,
simboli di quell’Israele che non
aveva smesso
di credere alle promesse di Dio
e di aspettare il compimento.
E’ lo Spirito a suggerire le
parole:
un riconoscimento esplicito
rivolto a te,
l’Inviato, venuto a portare luce
a tutti i popoli,
e gloria di Israele,
portatore della prima alleanza.
E’ lo Spirito a far intravedere
un mistero di salvezza
che passa attraverso
momenti dolorosi
di rifiuto e di sofferenza.
Quell’incontro oscuro,
avvenuto nel Tempio di Gerusalemme,
è, in fondo, una consolazione
per tutti coloro che ti
cercano,
perché arriva dopo l’attesa:
la gioia indicibile
dell’incontro,
la luce che dirada ogni tenebra,
la salvezza che trasfigura
e colma di una pienezza
sconosciuta.
Amen!
5^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
454
Talora abbiamo lo spasmodico
bisogno
di metterci insieme per contarci,
per renderci visibili, per
dimostrare di esserci.
E tu, Gesù, ci chiedi,
esattamente il contrario:
scomparire come il sale, dando
sapore al cibo,
senza pretendere di fare massa,
paghi, invece, di aver portato
un po’ di gusto del Vangelo.
Altre volte abbiamo il desiderio
Di rintanarci nelle nostre
stanze,
nei nostri gruppi, nelle nostre
chiese,
per evitare di affrontare
la pubblica piazza e il mare
aperto,
i luoghi esposti ad ogni vento,
ad ogni bufera e a ogni tempesta.
E tu, Gesù, ci domandi
Di essere una luce che rischiara,
una luce che interpreta e che
aiuta
a discernere, a distinguere,
e si fa, di volta in volta,
parola che annuncia e grido di
denuncia,
azione controcorrente e canto
coraggioso.
Strane richieste le tue, o Gesù,
che ci obbligano ad adottare
comportamenti inediti e scelte
nuove,
per vivere lo stile dei
discepoli.
Amen!
6^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp 454
Tu non ti nascondi, Gesù,
dietro pareri offerti da altri e sentenze di altri maestri.
Tu fai appello chiaramente alla tua autorità,
alla tua esperienza, rivendicando il diritto
di pronunciare una parola del tutto nuova e inedita.
Se voglio essere tuo discepolo, dunque,
è a te che devo fare riferimento:
a quello che m’insegni,
a quello che mi comandi,
a quello che mi indichi.
Sei un maestro unico, è vero,
comprensivo e misericordioso,
mite e pronto al perdono,
ma – non posso nascondermelo – sei anche
un maestro esigente,
uno che chiede determinazione
perché non è facile né scontato
prendere sul serio quello che dici.
Così non tieni lontano
Solo dalla violenza e dall’omicidio,
ma anche da ogni offesa che umilia e mortifica.
Così non mi proibisci solo il tradimento e l’infedeltà,
ma anche tutto ciò che in qualche modo
si prepara nel fondo del cuore.
Così vuoi che io mi guardi
Non solo dalla calunnia e dalla falsità,
ma anche da ogni parola sciocca e leggera.
Amen!
7^ Domenica del tempo ordinaria
La Preghiera
da Sdp 454
Oggi, Signore Gesù, non posso proprio
Fare a meno di dirtelo:
non ti pare di esagerare con queste tue richieste,
non ti pare di esigere comportamenti eroici ed eccessivi,
decisamente al di fuori della nostra portata?
Tu conosci il mondo in cui viviamo:
arroganti e fubi non vedono l’ora
di approfittare della nostra arrendevolezza,
imbroglioni e furfanti aspettano
il momento buono per farci arrivare
le loro proposte e le loro domande di aiuto.
Che cosa ci chiedi, dunque?
Di metterci in balia dei loro raggiri e trucchi,
dei loro tentativi di spillarci qualcosa dal portafogli?
E poi, come puoi pretendere
che amiamo i nostri nemici,
che rispondiamo al male con il bene,
che non cediamo mai alla logia
del colpo su colpo, dell’offesa per offesa?
Sì, devo ammetterlo:
la strada che tu mi tracci è veramente poco battuta!
Ci vuole fegato per scegliere
comportamenti così impensabili,
per pretendere decisioni così inconsuete…
eppure questa è la strada
che tu per primo hai percorso
e non esistono scorciatoie
se vogliamo seguirti ed essere tuoi discepoli.
Amen!
8^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp 454
C’è un modo di affrontare la vita
che è totalmente in contrasto
con il tuo Vangelo e con la speranza
che accendi nei nostri cuori.
Se cerco una garanzia in quello che possiedo,
in quello che accumulo e nei beni che mi circondano,
quale credito do alle tue promesse?
Se sono ossessionato da quello
che mi riserverà il futuro
al punto di difendermi da ogni possibile pericolo,
da tutto ciò che in qualche modo
mi disturba e mi crea problema,
come potrò affidarmi totalmente a te
e al tuo disegno di amore?
Se assegno al cibo e al vestito
un’ importanza eccessiva
al punto da sacrificare loro risorse ed energie,
fatiche e impegno,
non mi comporto come se tutto dipendesse da me?
E’ vero, Gesù, il modo in cui vivo il mio presente
Dichiara senza mezzi termini la mia poca fede,
mette in evidenza le catene
che ancora oggi mi tengono prigioniero,
e che m’impediscono
di entrare nell’avventura che mi proponi
e i correre ogni rischio.
Amen!
Le Ceneri
La Preghiera
da Sdp 455
Per quale percorso si snoda
la conversione richiesta dalla Quaresima?
Sei tu stesso, Gesù, a tracciarlo,
evocando scelte e atteggiamenti
che provocano il cambiamento.
Tu chiami alla compassione verso il fratello che soffre,
che manca dell’essenziale, dell’indispensabile,
verso chi proprio non ce la fa
a tirare avanti da solo, con le sole sue forze.
Ci chiedi di metterci nei suoi panni,
di condividere la sua pena,
di ascoltare la sua fatica di vivere.
Tu ci indichi la preghiera
Come luogo dell’incontro con Dio,
una preghiera che non è ostinata ripetizione
di parole di uomini, ma apertura alla Tua Parola,
disponibilità a lasciarsi raggiungere
dalla tua voce anche quando
suona severa ed esigente ai nostri orecchi.
Tu ci proponi il digiuno
non come mezzo per provare semplicemente fame,
ma come strumento che ci fa avvertire
il bisogno di un cibo che può veramente saziare,
il desiderio di un’acqua in grado di vincere
l’arsura che ci portiamo dentro.
Amen!
1^ Domenica di Quaresima
La Preghiera
da Sdp 455
La tua missione è cominciata,
e tu, Gesù, vieni subito sottoposto alla tentazione.
Non è facile il compito che ti aspetta:
coloro che attendono il Messia
se lo sono immaginato nei modi più diversi,
e tu devi scegliere, anche a costo di deludere,
di scontentare e di apparire debole e incapace.
Ti sei fatto uomo e per questo
devi fare i conti con la fame, la fatica e le fragilità
legate alla nostra condizione.
Non cerchi scappatoie, non domandi privilegi,
ma accetti di farti condurre
solo dalla fiducia nel Padre tuo.
Potresti compiere gesti spettacolari
Per attirare l’attenzione su di te, per convincere i
dubbiosi,
per dimostrare che tu vieni veramente da Dio:
sei il suo Figlio!
Ma tu non hai bisogno che il Padre
ti spiani la strada da ogni ostacolo
e costringa tutti ad accoglierti:
non hai bisogno di
prove
per essere sicuro del suo amore.
Ogni impresa, ogni progetto ha bisogno di mezzi
e spesso noi uomini riteniamo che sia determinante
un grande spiegamento di forze.
Tu, invece, decidi di essere il Messia povero,
disarmato, ma anche totalmente libero,
che obbedisce solo al Padre.
Amen!
2^ Domenica di Quaresima
La Preghiera
da Sdp 455
Gesù, quel giorno sul monte
tu hai fatto risplendere davanti ai tre apostoli
la bellezza della tua divinità.
Gesù, quel giorno sul monte
tu hai offerto un anticipo della tua gloria, del compimento.
Da quel monte, però, tu sei sceso
assieme a Pietro, Giovanni e Giacomo,
per riprendere il cammino che conduce a Gerusalemme,
alla collina del Calvario
dove sarà piantata la tua Croce.
Donami, dunque, Gesù, di non scambiare i segni
che tu continui a deporre sui miei passi,
gli spazzi di gioia e di luce
che mi fai sperimentare con l’approdo, il traguardo.
Donami di proseguire il mio cammino
perché si compia in me
il mistero iniziato nel Battesimo,
la mia immersine nella tua morte
e nella tua resurrezione.
Donami di lasciarmi accompagnare dalla tua Parola,
un fuoco che continua ad ardere per me
e che mi traccia la via
anche quando i bagliori si spengono
e la strada si fa oscura.
Donami la fiducia del discepolo
Che nell’ora della prova, nella notte,
ricorda il tuo volto luminoso.
Amen!
3^ Domenica di Quaresima
La Preghiera
da Sdp 455
Tu rechi un tesoro, Gesù,
eppure mi vieni accanto come un povero,
come uno che domanda da bere.
La tua sete non manca
Di suscitare in me una certa perplessità
Ma in fondo finisce col ricordarmi
L’arsura che mi porto dentro
E che non trova risposte adeguate.
Ti ascolto, Gesù, mi lascio condurre dalla tua Parola,
e mi sento proporre un’acqua
ben diversa da quella che ho bevuto finora.
Ho plasmato la mia sete con l’acqua piovana,
l’acqua che sa di fango,
l’acqua raccolta con tanta fatica.
Tu mi offri una sorgente di acqua
Che zampilla per sempre,
una risposta capace di abitare il desiderio che mi abita.
Ecco perché anch’io, come la samaritana,
mi abbandono a te,
lascio cadere le mie difese, ammetto le mie fragilità,
accetto che le tue parole scandaglino
le profondità del mio cuore.
Ecco perché anch’io ti riconosco
Come un profeta, come il Messia,
e infine come il salvatore del mondo.
E a te rivolgo la mia invocazione:
ho sete di te, Signore, del tuo amore.
Da te sgorga un’acqua che dà la vita eterna.
Amen!
4^ Domenica di Quaresima
La Preghiera
da Sdp 455
Sei tu, Gesù, la luce vera venuta nel mondo.
Senza di te io vivo come un cieco:
immerso nel buio più completo,
disorientato, alla mercè di ogni ostacolo,
di ogni inganno, di ogni circostanza, d’ogni im previsto.
Solo tu puoi aprirmi gli occhi,
donarmi una possibilità nuova di vedere,
di discernere la realtà in cui mi trovo immerso,
senza perdermi di coraggio.
Grazie alla tua luce io sono in grado
di riconoscere in te non un maestro qualunque,
non un personaggio degno di stima,
ma la guida del mio cammino.
Sì, perché tu mi precedi sulla strada
Che porta ad un approdo di eternità.
Mi spiani la strada,
m’inviti a seguire le tue orme,
anche quando il sentiero si fa ripido e stretto.
Grazie alla tua luce io metto nelle tue mani
Questa mia esistenza,
perché solo tu puoi liberarla
da ogni catena che la tiene prigioniera,
da ogni paura che la paralizza,
da ogni peccato che la devasta.
Grazie alla tua luce io ritrovo
La voglia di lottare per un mondo più giusto e fraterno.
Amen!
5^ Domenica di Quaresima
La Preghiera
da Sdp 455
Signore Gesù, che cosa c’è di più ineluttabile della morte?
Quando essa arriva e ci strappa una persona cara,
noi ci sentiamo disarmati e impotenti:
non ci resta che chinare il capo
e rassegnarci al suo potere brutale…
eppure tu non ti arrendi,
non vuoi lasciarle libertà di campo,
non vuoi che l’ultima parola
sull’esistenza di un uomo sia proprio la sua.
Così tu chiedi a Marta di dichiarare
non una generica speranza,
ma la fede piena in te che sei la resurrezione e la vita.
Così tu accetti di lottare a mani nude,
forte solo del tuo amore,
per strappare Lazzaro dal sepolcro.
Quello che tu offri – certo – è solo un segno.
Lazzaro prima o poi tornerà a morire…
Ma la realtà è un’altra
e ne sarai coinvolto in prima persona.
Toccherà a te, infatti, entrare nel gorgo oscuro della morte
E sconfiggerla proprio quando essa
Si illudeva di tenerti in pugno.
Sarai tu a sconfiggerla una volta per tutte,
perché, risorto da morte,
tu non muori più ma vivi per sempre.
Dono ad ognuno di noi di poter entrare
Assieme a te nella gloria e nella pienezza di Dio,
nel giorno che non
tramonta mai.
Amen !
Le Palme
La Preghiera
da Sdp 455
Signore Gesù, nessun generale vittorioso
sarebbe mai entrato nella città conquistata
a dorso di un asino.
E in effetti il tuo ingresso in Gerusalemme
vuole lanciare un messaggio netto e chiaro.
Chi si attendeva un Messia
pronto a scacciare i romani
e a ridare l’indipendenza a Israele
rimarrà deluso dal tuo operato.
Tu non sei disposto ad esercitare la forza,
a esibire i muscoli, a
sbaragliare l’avversario:
sei piuttosto il messia mite,
che agisce con misericordia,
che non toglie la vita ai nemici, ma piuttosto offre la sua.
L’entusiasmo di chi ti acclama dovrà fare presto i conti
con la tua condanna alla morte di croce.
Le acclamazioni festose si trasformeranno
tra non molto in grida minacciose.
E tuttavia tu non indietreggi,
ma vai incontro alla passione,
sicuro che solo affrontando la sofferenza
potrai manifestare fino in fondo
il tuo amore senza limiti.
Signore Gesù, non permettere che io mi lasci sedurre
Da ogni sorta di gloria e di potenza,
ma lascia che io ti segua
per la via che mi hai tracciato.
Amen!
PASQUA di RESURREZIONE
La Preghiera
da Sdp
456
C’è una strada, Signore risorto,
che attende anche me, se voglio
giungere alla fede.
E’ un percorso segnato
dalla disillusione e dal
disorientamento,
ed i miei sogni sono andati
in frantumi.
C’è una strada in cui tu ti metti
accanto a me,
come un compagno che ascolta e
che pone domande
per far emergere tutto quello che
abita il mio cuore,
privo di speranza e gonfio di
tristezza
incapace di riconoscere un senso
e una direzione al mio cammino.
C’è una strada in cui tu ti
rivolgi a me e mi fai intendere
Parole antiche, ma sempre nuove,
e mi aiuti a decifrare i
frammenti di una storia
in cui Dio ha scelto di entrare e
d’intervenire, ma a modo suo…
C’è una storia in cui tu mi fai
giungere
ad una logica del tutto nuova,
inconsueta
per i miei ragionamenti, in cui
la croce parla d’amore
e la morte è solo il passaggio
verso una vita segnata dalla gloria.
C’è una strada in cui ti ho
riconosciuto nella fede,
e ho accolto tra le mani,
con timore e gioia, il tuo dono.
Amen !
2^ Domenica di Pasqua
La Preghiera
da Sdp
456
Tutti, Signore Gesù, scherzano
sui dubbi dell’apostolo Tommaso
e dimenticano che in fondo è
proprio lui ad esprimere
la prima professione di fede.
Tutti conoscono le sue obiezioni,
le sue richieste precise,
e ignorano tranquillamente che
anch’esse fanno parte
di un percorso che approda alla
fede.
Per questo, oggi, ti prego:
sostieni i miei passi perché
anch’io possa arrivare
all’incontro con te e
sperimentare la beatitudine
di chi crede senza aver visto.
Donami la forza di tirar fuori le
domande
che mi porto dentro, e di cercare
una risposta
nella Tua Parola, ma anche nei
fratelli
che hai posto accanto a me.
Ridesta il desiderio
perché la fiamma non si spenga
e io affronti ogni giorno
la mia parte di strada
per continuare a cercare il tuo
volto.
Rimani accanto a me
quando è duro andare avanti:
la memoria dell’incontro già
avvenuto
sia il viatico che mi sostiene
per raggiungere il luogo
dell’appuntamento
e per abbandonarmi a te
con la stessa fiducia di Tommaso.
Amen !
3^ Domenica di Pasqua
La Preghiera
da Sdp
456
Senza di te, Signore Gesù,
la nostra è la strada della
tristezza e della delusione:
è difficile andare avanti
quando si porta un peso sul
cuore,
quando ci hanno toccato da vicino
fatti veramente sconvolgenti
perché rimettono in discussione
le nostre scelte e le nostre
speranze.
Se tu cammini accanto a noi,
Signore Gesù,
qualcosa sci scioglie nel
profondo
e possiamo raccontarci con parole
semplici
quello che proviamo: i ostri
dubbi,
i nostri interrogativi, le nostre
pene.
Se tu ci parli, Signore Gesù,
una luce nuova rischiara la
nostra storia così complicata
e scopriamo un senso e una
direzione
al nostro andare, al nostro
pellegrinaggio.
Allora si accende una speranza,
e i fatti oscuri e
incomprensibili
vengono collegati tra loro
e diventano pezzi di una storia,
la tua storia con gli uomini,
il mio rapporto con te.
Se mi siedo alla tua mensa
E tu spezzi il pane per me,
Signore Gesù,
allora i miei occhi si aprono e
io vengo trasformato.
Allora, la strada percorsa con
l’animo gonfio
Diventa un sentiero di gioia e di
resurrezione.
Amen!
4^ Domenica di Pasqua
La Preghiera
da Spd
456
C’è un passaggio obbligato,
c’è una soglia da attraversare,
se voglio ricevere la vita stessa
di Dio.
E sei tu, Signore risorto,
la porta per la quale entrare in
un’esistenza nuova,
segnata dalla tua morte e
resurrezione.
Attraverso di te io posso
arrivare
Alla sorgente della vita:
tu sei il pastore che guida i
miei passi incerti,
se la voce che mi conduce e che
ha un timbro unico,
sei colui che apre la strada
e si mette davanti perché ben
conosce il percorso
che ha sapore d’eternità.
Altri, forse, vorrebbero prendere
il tuo posto,
e si mettono in mezzo tra te e
me,
ma ben presto scopro i motivi che
li muovono,
che non sono certo l’amore
disinteressato e senza misura
che solo tu mi puoi offrire.
Per questo, mio Signore,
affronto sicuro anche i momenti
bui,
anche le zone desertiche,
anche i sentieri stretti e
ripidi.
Sederti accanto mi è di conforto,
non mi sento mai abbandonato a me
stesso.
Saperti davanti mi da la certezza
di raggiungere un approdo di
felicità.
Amen!
5^ Domenica di Pasqua
La Preghiera
Da Sdp
456
Sono tante le strade
che mi si aprono davanti,
che attirano il mio sguardo e mi
fanno mille promesse.
Ma solo tu, Signore risorto,
sei la via che porta al Padre,
sei la via che conduce
all’incontro
in grado di trasfigurare la mia
esistenza per l’eternità.
E’ vero : sei una strada talora
in salita,
non priva di asperità,
che prevede passaggi stretti a
forma di croce,
ma solo tu sei capace di colmare
il desiderio
che abita il mio cuore, la sete
che mi porto dentro.
Della vita noi assaporiamo
Spezzoni e gusti diversi,
talora veniamo presi da ebbrezze
che presto svaniscono.
Ma quella che tu ci offri
Non è una sensazione fuggevole,
tanto intensa quanto effimera:
Tu, Signore risorto, ci regali
una pienezza sconosciuta,
che dilata per sempre il nostro
povero frammento
verso orizzonti impensati.
Ecco perché riconosciamo
Che solo in te dimora la verità.
La verità di Dio, il suo volto
autentico,
la verità dell’uomo,
la sua identità e il suo destino,
la sua grandezza e la sua
bellezza.
Amen!
6^ Domenica di Pasqua
La Preghiera
da Sdp
456
La nostra relazione con Te,
Signore risorto,
non viaggia sull’onda dei
sentimenti:
non si nutre di bei discorsi,
non si sostiene con le belle
professioni di fede,
non si costituisce sulle
sensazioni.
Ai tuoi discepoli tu offri un
criterio molto chiaro e preciso:
l’amore per te si dimostra
osservando i tuoi comandamenti
e mettendo in pratica le tue
parole.
E’ questo che è decisivo ed è il
contrassegno
Che autentica un rapporto
veritiero.
Tu, Signore Gesù, dimostri di
badare ai fatti,
alle scelte concrete, ai gesti
che qualificano
questa nostra esistenza.
Se tutto comincia intendendo la
tua voce,
poi ciò che dissipa ogni
equivoco,
ciò che impedisce ogni
fraintendimento,
è il riscontro oggettivo:
c’è una parola con cui
confrontarsi,
c’è un vangelo con cui misurarsi,
c’è un esempio, il tuo,
che rappresenta un modello da
seguire.
Solo attraverso questa porta
stretta
si può accedere ad una comunione
che trasfigura la nostra vita
perché ci consente di attingere
ad una sorgente che non viene
meno
e di diventare la dimora stabile
di una presenza che trasforma.
Amen!
Ascensione
La Preghiera
da Sdp
456
La tua Ascensione, Signore
risorto,
non segna il distacco da questa
nostra terra.
Tu non ti separi affatto
da questa umanità redenta dal tuo
sangue.
Ti sei fatto uomo per
condividere,
fino in fondo e per sempre,
la nostra storia con tutto il suo
bagaglio
di lacrime e di sangue, di gioie
e di pene.
E in effetti, gli apostoli,
che ti vedono salire in cielo,
non sono rattristati, ma felici:
sì, ora il tuo potere può
raggiungere veramente
ogni creatura, in cielo e in
terra.
Non c’è più limite di spazio e di
tempo
alla tua signoria e al tuo amore.
Certo, la tua presenza
non s’impone più con un contatto
fisico,
ed è solo con gli occhi della
fede
che posso riconoscerla ed
apprezzarla.
Ma nello stesso tempo si allarga
la cerchia
di coloro che possono avere la
grazia di questo beneficio.
E io, come ogni altro uomo
E ogni altra donna di buona
volontà
Ho la gioia di incontrarti
In una Parola rivolta proprio a
me,
in un Pane spezzato per la mia
gioia,
nei fratelli che ho l’occasione
di sfamare, medicare e vestire.
Amen!
Pentecoste
La Preghiera
da Sdp
456
Vieni, Santo Spirito,
ad accendere i nostri cuori con
il fuoco del tuo Amore.
Allora avvertiremo il desiderio,
la sete profonda di Dio,
una sete che solo tu puoi
spegnere,
facendo attingere con abbondanza
alla sorgente dell’acqua viva.
Vieni Santo Spirito,
porta refrigerio alle nostre
membra
stanche e provate dalla fatica
della strada,
irrora la nostra terra arida e
screpolata
perché ritrovi una fecondità da
tempo dimenticata.
Vieni, Santo Spirito,
ricordaci in ogni frangente
le Parole che Gesù ci ha affidato
perché affrontiamo ogni
situazione
non con i meschini ritrovati
della nostra esperienza umana,
ma con la saggezza che viene
dall’alto.
Non permettere che vaghiamo,
smarriti,
nei labirinti della storia,
rischiara il nostro cammino con
la luce della resurrezione.
Vieni, Santo Spirito,
ridona vigore al nostro slancio,
infondi entusiasmo e fiducia,
strappaci all’orgoglio e alla
superbia,
e donaci la forza di costruire
ogni giorno,
con semplicità, un frammento del
mondo nuovo.
Amen !
Santissima Trinità
La Preghiera
da Sdp
457
C’è un mistero d’amore
che io non posso abbracciare
con le mie esili braccia,
c’è una comunione così profonda
che io non posso scandagliare
con il mio sguardo limitato.
Per questo, o Santa trinità
Beata,
rinuncio a comprendere fino in fondo
e preferisco abbandonarmi
con la fiducia di un figlio
alla tenerezza di un abbraccio
che mi avvolge e mi supera da
ogni parte.
Lo so: il mistero è stato
rivelato nel Figlio
fatto uomo per condividere la
nostra vita,
morto per la nostra salvezza,
risorto per la nostra speranza.
In Lui noi possiamo decifrare le
tappe
di una storia di grazia cui
apparteniamo.
In Lui noi riconosciamo il volto
di un Padre buono,
e ci liberiamo, una volta e per
sempre,
di tutte le maschere che
ingiustamente
gli hanno appiccicato.
In Lui ci viene donato lo Spirito
di consolazione,
di consiglio e di fortezza,
bussola sicura per affrontare
le tempeste del mare aperto.
In Lui noi entriamo
in una comunione che dilata
il nostro cuore e la nostra
mente.
Amen!
Santissimo Corpo e Sangue di
Cristo
La Preghiera
da Sdp
457
C’è una comunione profonda
Che tu offri ad ognuno di noi
E passa attraverso un gesto
Del tutto semplice e naturale.
Tu, Gesù, ci chiedi di mangiare
Quel pane che è il tuo Corpo,
e c’inviti a bere quel vino che è
il tuo Sangue.
E’ attraverso di essi che si
compie un mistero d’amore
E si realizza una possibilità
impensabile:
tu dimori in noi e dimoriamo in
te.
Come un piccolo uomo
Nel grembo di una madre si nutre
di lei
E attraverso di lei percepisce
tutto ciò che accade,
così anche a noi tu doni di
essere trasformati in TE
e di cogliere questa nuova storia
con il tuo sguardo mite e
benevolo,
con il tuo cuore compassionevole.
Quanto accade, in effetti,
non richiede grandi ragionamenti,
non esige dotti concetti,
non obbliga a discorsi
impegnativi.
E’ una questione di fede:
basta accettare di essere
sfamati e dissetati,
accolti e ristorati,
sostenuti e rinvigoriti.
Senza alcun nostro sforzo o
merito,
per pura grazia, solo per
amore...
Amen!
Santi Apostoli Pietro e Paolo
La Preghiera
da Sdp
457
Tu, o Gesù, lo hai scelto
come la pietra su cui costruire
la tua Chiesa, la comunità
chiamata a continuare
la tua missione fino al tuo
ritorno.
Non lo hai fatto perché Pietro
era dotato di particolari
competenze
o risorse acquisite grazie a
corsi di studi superiori.
Non è stata neppure la certezza
di poter contare sulla sua
fedeltà,
sul suo coraggio e sulla sua
solidità, in qualsiasi frangente…
Tu sapevi bene che ti avrebbe
rinnegato,
e sarebbe fuggito nel momento
drammatico
della tua cattura e della tua
condanna.
No, a muoverti è stata la sua
fede,
a quella fede cui egli dà
espressione
nel vangelo di oggi,
con parole semplici e chiare,
quella fede che non nasce
da un percorso personale di
conoscenza,
ma da un dono di Dio, da una
grazia.
Quella fede che si rivelerà
Più forte della sua fragilità,
dei suoi smarrimenti e della sua
presunzione,
quella fede in cui lui stesso
ha bisogno di conversione
per poter poi svolgere il ruolo
che gli hai assegnato,
quello di confermare i suoi
fratelli.
Amen !
14^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
457
E’ ai poveri che ti rivolgi
E sei sicuro che ti capiscono,
Gesù,
perché il Padre dona loro il
cuore e la mente
che li rende capaci di entrare
nel mistero,
perché sono limpidi e privi di
complicazioni
da poter entrare nei luminosi
progetti di Dio.
E’ agli oppressi e a tutti coloro
Che camminano curvi e stanchi
Perché non ce la fanno più
Che tu offri la possibilità di
trovare ristoro in te,
di gettare in te i loro carichi
pesanti,
e di proseguire leggeri con una
facilità sconosciuta.
Si, perché agli uni e agli altri
Tu proponi un giogo dolce,
che è quello dell’amore,
un fardello che si porta
volentieri
quando ci si sente accolti,
perdonati e trasformati
da una tenerezza che non ha
misura.
Sia veramente benedetto Dio,
il Padre della misericordia,
perché nel suo progetto di
salvezza
i primi destinatari non sono
i grandi o i dotti della terra,
ma i piccoli, coloro che
soffrono,
quelli che contano solo su di
Lui.
Amen!
15^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
457
La gente si stringe intorno a te
Per intendere la tua parola, Gesù,
al punto che tu devi salire su
una barca
e scostarti un poco dalla riva.
Ecco una scena che, senz’altro,
ti riempie di gioia, e tuttavia
tu non rinunci
a far emergere un aspetto che
potrebbe essere ignorato,
mentre invece è determinante.
Basta ascoltare la tua parola,
basta provare un entusiasmo o
accoglierla con gioia?
No, ciò che conta veramente
È che essa porti frutto,
altrimenti è sprecata:
come un chicco di grano da cui
non nasce la spiga…
Se invece viene messa in pratica,
se passa dagli orecchi al cuore
e raggiunge le mani,
allora questa parola produce
effetti sorprendenti, del tutto
imprevisti…
Sì, come una spiga dai cadenti
chicchi
Che nessun agricoltore avrebbe
mai visto…
E’ vero, Signore Gesù,
è quello che ho sperimentato
anch’io:
se la prendo sul serio,
se rinuncio ad annacquarla,
a piegarla ai miei interessi,
la Parola ha in sé una forza
che trasforma la mia terra!
Amen!
16^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
457
Viene dapprima lo sconforto
Davanti alla brutta sorpresa:
com’è possibile che il male
si sia insinuato nella nostra
comunità,
che abbia attecchito nella nostra
famiglia,
che sia cresciuto nei luoghi in
cui
lavoriamo, studiamo, ci troviamo
insieme?
E poi la determinazione
Che sembra la risposta più
adeguata:
strappare via subito la zizzania,
far piazza pulita, impedire che
cresca…
anche a costo di togliere di
mezzo qualche piantina buona!
Tu, Gesù, non sei d’accordo con
questa logica interventista.
Ci chiedi di pazientare per poter
distinguere bene,
senza commettere errori fatali.
Tu ci domandi di attendere
Perché il giudizio spetta a Dio,
il Padre tuo,
e comunque c’è un tempo prezioso
in cui tutti hanno la possibilità
di convertirsi, di cambiare vita.
Tu sei mite e misericordioso
E quindi non puoi condividere
Un giudizio affrettato, una
sentenza perentoria,
una giustizia sommaria.
Verrà – è certo – il giorno del
giudizio,
ma fino ad allora tu offri a
ciascuno
un tempo di grazia per
ravvedersi.
Amen!
17° Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
458
C’è una decisione da prendere
davanti alla tua Buona Notizia
e richiede la determinazione di
chi è pronto a giocarsi tutto,
pur di afferrare l’occasione che
ti presenti.
Si, Gesù, perché tu non puoi
essere ridotto a ruota di scorta:
chi vuole accogliere la tua
proposta
deve essere disposto a perdere
tutto
se vuole assicurarsi l’ingresso
nel Regno.
E questo a qualcuno può sembrare
una vera pazzia, una scelta
sconsiderata.
Ma a conti fatti, è la soluzione
più saggia.
Vale la pena piangersi addosso
se per diventare proprietari di
un tesoro
si vende tutto quello che si
possiede?
Ed è sensato, trovata la perla
più bella,
non rinunciare a tutte le altre
pur di garantirsene il possesso?
E’ vero, Gesù, a prima vista
certi gesti possono apparire
troppo drastici, dolorosi,
eccessivi.
Ma poi ci si accorge che sono
stati la condizione
necessaria per ricevere un dono
inestimabile.
Certo, tu domandi la nostra
fiducia,
non tolleri mezze misure,
compromessi al ribasso.
Del resto quello che tu offri ha
un valore inestimabile
perché spalanca le porte su una
gioia e una pace
che non vedranno tramonto.
Amen !
La Preghiera
18^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
458
E’ la compassione a guidarti,
Gesù:
davanti alle sofferenze dei
malati,
come di fronte ad una folla che
non ha da mangiare
perché si è lasciata afferrare
dalla tua Parola.
Così tu non puoi accettare
che prevalga una logica puramente
individualistica:
ognuno si arrangi e si compri il
pane che gli è necessario!
La tua risposta è netta e
priva di equivoci:
“ Date loro voi stessi da
mangiare”.
Il punto di partenza, è vero,
appare del tutto irrisorio:
cosa sono cinque pani e due pesci
per una folla di cinquemila
uomini?
Ma tu invochi il Padre e cominci
a spezzare quel cibo
che ti è stato messo tra le mani.
E quel giorno la gente ha
mangiato in abbondanza
tanto che si sono raccolte
dodici ceste piene di pezzi
avanzati.
Signore Gesù, anche a me tu offri
la possibilità di fare miracoli
se accetto di spezzare quello che
ho,
i miei beni, le mie risorse,
il mio tempo, le mie capacità.
E’ l’unica strada da percorrere
se voglio dare una risposta alla
fame di tante persone.
Amen!
19^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
458
La mia barca non deve affrontare
solo un mare calmo in completa
bonaccia
ma anche le tempeste che talvolta
si scatenano
improvvise e tremende
e i venti che le impediscono
di andare avanti e raggiungere la
riva.
Ma tu Gesù mi vieni accanto e mi
dici:
“ Non avere paura!”.
Non lasciarti dominare dall’ansia
e dall’angoscia
perché ti sono vicino: e con me
cosa può accaderti?
Così scopro che la situazione
non è tanto terribile
se tu permetti anche di camminare
sulle acque,
di sfidare le onde di superare
gli ostacoli.
Basta poco però per farmi
affondare:
è sufficiente che mi lasci
impressionare
dallo scenario che mi circonda
che mi dimentichi che con te
non ho nulla da temere,
che ritenga di essere abbandonato
a me stesso
e allora…
comincio inesorabilmente a
sprofondare.
Non permettere, Signore Gesù,
che la mia fiducia venga meno,
lascia che mi abbandoni a te
qualunque cosa capiti.
Amen!
Assunzione di Maria
La Preghiera
da Sdp
458
E’ un giorno di festa, Signore
Gesù,
perché insieme vogliamo lodare
Dio,
il Padre tuo, per le meraviglie
che ha compiuto in Maria.
La sua storia, dall’inizio alla
fine,
ci rivela una bontà colma di
tenerezza.
Certo, Dio si è rivelato
come Colui che fa grazia.
E’ Lui che ha sottratto la Madre
tua
dalle conseguenze della colpa
d’origine
e l’ha preparata ad essere
la tua degna dimora, l’Arca
dell’Alleanza
destinata a portare in sé la
Parola fatta carne.
E’ lui che le ha domandato
di entrare in un disegno d’amore,
di accettare di essere la Madre
del suo Figlio.
E’ lui che le ha donato la gioia
di concepirti e darti alla luce,
di nutrirti e di crescerti.
Ed è ancora lui che l’ha
sostenuta
ai piedi della croce, nel suo
dolore.
E’ lui che non ha voluto
che conoscesse la corruzione del
sepolcro
colei che aveva generato il
Signore della Vita.
Benedetto sia il Padre tuo
perché ha fatto di Maria
un segno di consolazione e sicura
speranza
per ogni discepolo che risponde
alla tua chiamata
Amen !
20^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
457
Il progetto di Dio prevede tempi
diversi,
e tu ora, Gesù, ti rivolgi
alle pecore perdute della casa
d’Israele.
E tuttavia non puoi ignorare
la fede di quella straniera che
ti grida dietro,
t’implora per sua figlia, ti
chiede di guarirla.
Le tue parole dure non la mettono
a tacere:
al contrario, essa rivendica
il diritto dei cagnolini
a nutrirsi almeno delle briciole,
di ciò che cade dalla tavola dei
figli.
Ed è per questo che tu riconosci
La grandezza della sua fede,
ed è per questo che tu compi
il miracolo tanto atteso.
Quante volte, Signore, la fede
dei lontani,
la fede degli stranieri, la fede
dei non praticanti
provoca dentro di me stupore e
meraviglia,
e mi rivela la debolezza e la
fragilità
che segnano la mia relazione con
te.
Quante volte, Signore, io lascio
intatto il pane
Che tu deponi sulla tavola,
mentre altri cercano le briciole,
quello che cade per terra,
e le considerano preziose.
Amen !
21^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
457
Tu lo hai scelto, Signore Gesù,
perché sia la pietra sulla quale
costruisci la tua Chiesa.
Lo hai chiamato a seguirti
quando era un pescatore sul lago
di Galilea,
e per farlo ha abbandonato tutto:
le reti, le barche, i compagni di
lavoro.
Gli hai prospettato una missione
nuova,
totalmente inedite imprevista :
diventare un pescatore di uomini,
liberare gli uomini dal male
e offrire loro la possibilità di
un’esistenza nuova.
Ora, però, gli chiedi qualcosa di
più.
Ti ha riconosciuto come il
Cristo, l’Atteso,
il Figlio del Dio vivente.
E’ su questa fede che si edifica
la comunità dei discepoli.
Non importa se essa viaggia
con la fragilità e la debolezza
di un uomo:
fin quando Pietro rimarrà
tenacemente attaccato a te,
qualunque cosa avvenga,
il male non potrà avere la
meglio.
Tu sai a chi affidi questo
compito delicato,
non ignori il suo entusiasmo e i
suoi slanci,
ma neppure i suoi dubbi e le sue
paure.
Eppure, nonostante tutto, tu vuoi
servirti di lui,
come continui a fare con uomini
del nostro tempo,
strumenti della tua salvezza,
ministri della tua grazia.
Amen!
22^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da Sdp
457
Capita anche a noi, Signore,
di metterci senza indugio per le
tue vie
e di cogliere con chiarezza i
contorni
del tuo progetto di amore.
Capita anche a noi, Signore,
di trovarci immersi nella tua
luce
e di riuscire a decifrare i percorsi
della tua volontà.
Ma poi, proprio come ha fatto
Pietro,
ci montiamo la testa e
pretendiamo
di metterci davanti a te,
di darti suggerimenti e consigli,
di costringerti a prendere per
buono
il nostro modo di vedere e di
giudicare,
i nostri criteri di efficacia e
di successo.
Allora, Signore, la tua parola
ci raggiunge in modo duro e
determinato
riconducendoci alla realtà.
Ci obbliga a fare i conti con
quello che vorremmo
allontanare dalla nostra
esistenza:
il fallimento della croce, il
passaggio inesorabile
attraverso la sofferenza, il
dolore,
la percezione di dover marcire
come il seme nel grembo della
terra.
E tu ci rimetti al nostro posto,
ci strappi ad ogni illusione, ad
ogni sogno di gloria!
Si, ogni tuo discepolo deve porsi
dietro a te,
non davanti, ma come colui che
segue i tuoi passi,
non come colui che traccia il
cammino.
Amen !
23^ Domenica del
tempo ordinario
La Preghiera
da
Sdp 459
Tu sai di che pasta siamo
fatti, Gesù,
e quindi non consideri la
Chiesa
una comunità di puri,
immune da qualsiasi colpa,
da fragilità e da peccati.
Ecco perché ci prepari ad
affrontare
quelle situazioni difficili in
cui sperimentare
gli sbagli, le colpe di un
fratello,
il suo comportamento contrario
al tuo insegnamento e alla tua
parola .
E tracci una strada sicura per
affrontare questo frangente.
Non facile, poco battuta,
ma disegnata dall’amore,
guidata dalla carità,
libera da tutto ciò che
complica
terribilmente ogni situazione.
Tu ci chiedi di parlare a viso
aperto,
uscendo allo scoperto,
assumendoci le nostre
responsabilità
a costo di essere rifiutati,
e di andare incontro a
reazioni incresciose.
Tu ci consigli, se il primo
tentativo
non sortisce effetto positivo,
di ricorrere a due o tre
testimoni,
una scelta di discrezione e di
spirito fraterno.
E in ogni caso, quando neppure
la comunità viene ascoltata,
tu ci domandi di accompagnare
chi ha sbagliato
con una preghiera colma di
amore.
Amen!
Amen!
Esaltazione della santa Croce
La Preghiera
da Sdp 459
Benedetta sia la tua croce, Gesù,
perché ha rivelato ad ognuno di noi
quanto sia grande il tuo amore.
Tu, il Figlio donato all’umanità,
non hai esitato ad offrire te stesso,
fino in fondo, spezzando la tua vita per tutti,
perché ognuno possa trovare salvezza e misericordia.
Benedetta sia la tua croce, Gesù,
segno levato sul mondo,
simbolo di grazia e ancora di speranza.
E’ guardando alla tua croce, infatti,
che noi peccatori imploriamo
un perdono che non ci siamo meritati,
noi, dall’esistenza fragile e ferita,
veniamo guariti e resi forti.
Si, è per le tue piaghe che veniamo risanati,
per i tuoi dolori che conosciamo
una vera pace, libera da affanni.
Benedetta sia la tua croce, Gesù,
perché attraverso di essa
tu hai sconfitto la morte,
e, con essa, ogni violenza, cattiveria, sopruso,
ingiustizia e arroganza.
Benedetta sia la tua croce, Gesù,
che ci parla di una vita
più forte di ogni gorgo oscuro,
che ci annuncia la tua resurrezione
e ci fa sperare nella nostra.
Amen!
25^ Domenica del tempo ordinario
da Sdp 459
Tu metti allo scoperto, Gesù,
le nostre reazioni piuttosto strane
di fronte alla bontà del Padre tuo
quando a beneficiarne è un nostro fratello.
Dovremmo rallegrarcene
e provare gioia e gratitudine,
dovremmo essere contenti
perché la tua generosità trasforma
la vita di un uomo, di una donna…
E invece… ci dimostriamo gretti e invidiosi,
ancorati, come siamo, a visioni anguste,
dettate dal nostro animo piccino.
Così ti chiediamo di applicare
la giustizia dei contabili
e di rinunciare alle tue novità,
che generano trambusto.
Così ci mostriamo attaccati
ai nostri criteri di retribuzione,
a ciò che obbedisce alle nostre regole,
senza lasciare nessuno spiraglio
a quanto costituisce un pericoloso precedente
nel nostro collaudato sistema
di diritti e di doveri.
Eppure, Gesù, tu non ti arrendi
Alla nostra ottusità e cattiveria:
tu denunci l’oscurità che abita il nostro cuore,
e ci inviti ad accettare le strade di Dio,
e le sue scelte, così lontane dalle nostre.
Amen !
26^ Domenica del tempo ordinario
da Sdp 459
Oggi, Signore Gesù, la tua parola
è un autentico schiaffo
che ci raggiunge in pieno volto
e ci costringe a fare i conti con le nostre ipocrisie e pretese.
Tu metti a nudo ciò che accade
nella nostra esistenza,
e non ti accontenti dei nostri proclami,
delle nostre dichiarazioni,
ma vai al sodo e giudichi
con un criterio estremamente semplice:
abbiamo o non abbiamo realizzato
la volontà del Padre tuo, i suoi comandamenti?
Oppure, al di là del nostro entusiasmo,
del nostro plauso, della nostra simpatia,
della nostra stima per te,
non abbiamo agito secondo la tua parola?
Perché, se così fosse, dobbiamo sapere
Che ci attende un giudizio
netto e senza sfumature.
Non possiamo pretendere affatto
che tu ci assegni posti di riguardo
nel mondo nuovo che stai preparando.
Anzi, quelli che consideriamo
come i più lontani da Dio
ci passano davanti perché si lasciano
provocare e cambiare dal tuo insegnamento,
mentre noi gli rimaniamo ostinatamente chiusi.
Amen!
27^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera da Sdp 459
C’è una storia d’amore
tra Dio e il suo popolo, Israele,
e lo dimostra la cura con cui egli tratta la sua vigna.
Ma tanta tenerezza non ha trovato
una risposta adeguata, dei frutti abbondanti.
Anzi, la responsabilità
verso un dono grande e smisurato,
si è cambiata in pretesa
di diventare i padroni del podere
e di non dover rendere conto a nessuno.
E la gratitudine per Te, Signore, Gesù,
che sei il Figlio venuto a portare a compimento
un disegno di salvezza e di amore,
ha lasciato il posto ad una violenza inaudita.
Così ci si è esclusi volontariamente
da quella comunione che era offerta
di grazia e possibilità di salvezza.
Non è solo la storia di Israele, però,
ma anche la nostra storia:
storia di ingratitudine, di un amore ignorato e tradito,
addirittura rifiutato e osteggiato.
Ed è un rischio che noi, cristiani di antica data,
corriamo più di altri,
perché ai tuoi occhi nessuno
può vantare diritti sul Regno:
la sua cittadinanza si acquisisce
non per eredità e privilegio,
ma solo fornendo i frutti che tu attendi.
Amen!
28^ Domenica del tempo ordinario
da Sdp 459
C’è un invito a partecipare ad una festa,
a un banchetto di nozze,
ma i destinatari, Gesù, non sembrano
curarsi troppo di quest’offerta.
Hanno altro da fare e comunque
sono addirittura infastiditi
da un appello reiterato.
C’è un invito che si estende a tutti, buoni e cattivi,
perché un disegno d’amore non può andare a vuoto.
E la sala del banchetto
si riempie di commensali:
gente che ha aderito, gente che ha accolto
una proposta vantaggiosa.
Ma a quel banchetto partecipa solo
chi indossa la veste nuziale, solo chi accetta di cambiare
e di venir trasformato dalla bontà del Padre.
Nessuno può pretendere di entrare nel Regno
imponendoti i suoi criteri,
obbligandoti ad accettare
i suoi gusti e le sue condizioni.
Quello che conta ai suoi occhi
Non è la situazione in cui ci trovi,
lo stato pietoso che è conseguenza
dei nostri errori e dei nostri peccati.
A te importa solamente
che siamo disposti a lasciarci
trasformare da te.
Amen!
29^ Domenica del tempo ordinario
La Preghiera
da SdP 460
E’ possibile essere buoni cristiani
se non si è buoni cittadini?
E’ possibile essere fedeli a Dio
senza essere onesti con gli uomini?
La tua risposta, Gesù, quel giorno
ha fugato ogni dubbio,
ha dissolto ogni pretesto
per sottrarsi agli obblighi che derivano
dalla nostra appartenenza
ad un popolo, ad un Paese,
ad una città, ad una circoscrizione.
Tu ci vuoi, dunque, leali,
rispettosi delle regole,
pronti a fare la propria parte
per far crescere giustizia e legalità,
senza sottrarci alle tasse
che assicurano a tutti,
e in particolare ai più disagiati,
servizi indispensabili.
Ma tu, Gesù, non puoi fare a meno
di attirare la nostra attenzione
sui nostri obblighi nei confronti di Dio:
è molto di più, infatti,
quello che riceviamo
ogni giorno da lui, dalla sua bontà.
Ecco perché l’invito
A rispondere al suo amore
Con uno slancio generoso,
senza centellinare l’impegno,
senza misurare l’adesione.
Un Amore senza limiti,
continuamente offerto,
attende un Amore totale, senza remore. Amen
La Preghiera
da SdP 460
Tu non hai inventato, Gesù,
formule nuove o complicate
per farci raggiungere la vita eterna.
Non ci hai neppure affidato
prescrizioni impossibili,
realizzabili solo da pochi seguaci
tanto eroici quanto determinati.
No, tu ti sei limitato a pescare
nella tradizione collaudata
dell’Antico Testamento:
è lì che hai attinto la risposta
data quel giorno ai farisei.
In effetti tu ci chiedi
di amare Dio, ma non in modo qualsiasi,
non quando, come, quanto vogliamo,
ma con tutto il cuore,
con tutta l’anima,
con tutta la mente.
E’ vero: Dio non può accontentarsi
degli scampoli del nostro tempo,
degli avanzi delle nostre giornate.
E non può neanche accettare
di figurare tra le tante cose e persone
che occupano un posto nella nostra vita.
Egli è unico e pertanto
chiede di essere trattato in modo speciale.
E altrettanto domanda per ogni uomo
che diventa nostro prossimo
perché incontrato sul nostro cammino.
non c’è bisogno dunque
di arrampicarsi sugli specchi
per fare la volontà di Dio,
basta vivere questi due comandamenti. Amen.
Solennità
di Tutti i Santi
La
Preghiera
da SdP 460
Dio, il Padre tuo,
ha deciso di intervenire
nella storia degli
uomini
e si schiera dalla
parte
dei poveri, di
coloro che soffrono,
di quelli che hanno
fame e sete della giustizia,
dei misericordiosi
e dei miti.
Non rimane alla
finestra,
a guardare ciò che
accade,
e non si nasconde
neppure
dietro una
conclamata neutralità.
La sua azione è
diretta
a favore di alcune
categorie
ed è per questo che
possono
essere dichiarate
fortunate.
La loro condizione
attuale
Non è in sé fonte
di beatitudine,
ma se sono i primi
destinatari
dell’amore di Dio,
allora la felicità
è veramente assicurata.
Solo un sogno, una
chimera?
Un’illusione volta
a consolare
i deboli e gli
sconfitti della storia?
No, oggi noi
riconosciamo
che l’esistenza di
tanti
uomini e donne di
ogni tempo
è la dimostrazione
lampante
di questa verità:
la loro esistenza splende
di una luce perenne
e diventa per tutti un segno di
speranza. Amen
Commemorazione dei fedeli defunti
La
Preghiera
da SdP 460
Quello di oggi,
Gesù,
è un canto di
speranza:
la tua luce è più
forte
di qualsiasi
tenebra
e non saranno il
buio
e il freddo della
morte
ad impadronirsi di
questa
nostra fragile
esistenza.
Quello di oggi,
Gesù,
è un canto di
gratitudine:
per tutto il bene
che abbiamo ricevuto
da quelli che non
sono più tra noi,
per l’amore che ci
è stato donato,
per la stima e gli
incoraggiamenti
che ci hanno
consentito
di affrontare ogni
prova,
per il sostegno e
la fiducia
che ci hanno accompagnati.
Quello di oggi,
Gesù,
è un canto di
fiducia:
qualunque cosa
accada
noi siamo sicuri di
essere in buone mani
e di poter contare
in ogni momento
sulla misericordia
del Padre.
Quello di oggi,
Gesù,
è un canto percorso
da una forza, da
uno slancio nuovo:
verrà presto il
giorno in cui tutti
verremo radunati
dalla tua bontà
e insieme
parteciperemo alla tua gioia. Amen
Dedicazione della Basilica
Lateranense
La
Preghiera
da SdP 460 Gli uomini ammirano, Gesù,
i templi costruiti da mani d’uomo,
la loro imponenza, il loro splendore,
la loro magnificenza.
Ma si tratta di edifici destinati,
prima o poi, a perire,
a sgretolarsi nel corso dei secoli.
Sei tu, Gesù,
il tempio vivo della gloria di Dio,
sei tu l’immagine trasparente
della sua bontà e della sua bellezza.
Il tuo corpo, devastato dalle battiture,
schernito ed insultato,
il tuo corpo, percorso dalla sofferenza,
bagnato di sudore e di sangue,
è questo tempio vero
in cui ci è dato di contemplare
l’amore e la misericordia di Dio.
Il tuo corpo, colpito dalla lancia,
è il santuario che si apre
per far scendere sull’umanità
un fiume che la rigenera.
E anche noi, tua Chiesa,
popolo radunato nel tuo nome,
abitato dalla tua Parola,
diventiamo un tempio santo.
Costruito con pietre vive,
avendo te come fondamento sicuro,
questo edificio, percorso dallo Spirito,
diventa un segno luminoso
della tua presenza nella storia. Amen
33^ Domenica del Tempo ordinario
La Preghiera
da SdP 460
Sì, è proprio per noi, Gesù, che quel giorno
Tu hai raccontato la parabola dei talenti:
per noi che ci illudiamo che la fede sia una sorta di
deposito bancario destinato a dare benefici
anche senza che facciamo nulla.
Siamo noi che riteniamo
di poter vivere di rendita
grazie al catechismo
che abbiamo ricevuto da piccoli,
alle mese frequentate da bambini,
all’adesione generosa di quando
eravamo ragazzi e adolescenti.
Siamo noi che ci dimentichiamo
quanto la fede sia una realtà viva,
una pianta da curare ogni giorno
se vogliamo che cresca
e produca un frutto abbondante.
E invece spesso la trattiamo
come un mobile antico
caduto in disuso, dimenticato in soffitta,
che basta rispolverare e pulire
per far ritornare al suo aspetto migliore.
No, non è così che possiamo
considerare il rapporto con te.
Il tuo Vangelo non lo possiamo
sotterrare o ignorare:
domanda di essere un punto di riferimento,
una parola viva che orienta
scelte e decisioni,
altrimenti diventa quasi un boomerang
che ci destina a perdere tutto. Amen
N. S. Gesù Cristo Re dell'Universo
La Preghiera
da SdP 460
Quel giorno il tuo giudizio, Gesù,
spiazzerà tutti, buoni e cattivi,
perché nessuno si aspetterà
di essere giudicato su gesti
di carità e di solidarietà,
azioni concrete che hanno a che fare
con la fame e con la sete,
con la mancanza di alloggio e di vestito,
con la malattia e con ogni situazione difficile.
E, contrariamente a quanto
si ritiene da parte dei più,
l’omissione apparirà
in tutta la sua evidente colpevolezza,
come una mancanza decisiva
che ci tiene lontani dal Regno.
Quel giorno il tuo giudizio, Gesù,
non ammetterà scuse.
Non potremo giustificarci dicendo:
Non sapevo, non immaginavo,
non ti avevo riconosciuto,
non mi ero accorto di te…
Le nostre parole non potranno coprire
La durezza e l’insensibilità,
l’egoismo e l’avarizia
che hanno ispirato le nostre scelte.
Quel giorno il tuo giudizio, Gesù,
farà entrare nella squadra dei beati
uomini e donne considerati
lontani dal tuo regno
e invece condannerà a restarne fuori
quanti hanno pensato che bastassero
le loro professioni di fede,
i loro gesti devoti. Amen
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